Vaccaro (Uilp): “Aspettavamo il piano sanitario e invece ci rifilano un buco. E sulle strutture accreditate Fanelli fa i conti senza l’oste”

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Domenica 2 aprile 2023 – Va giù duro Carmine Vaccaro, segretario regionale della Uil Pensionati (foto di copertina), sulla situazione sanitaria in Basilicata, problema sul quale è tornato spesso.
Vaccaro è deluso per un piano sanitario che si fa attendere.
“Aspettavamo il Piano sanitario e invece ci hanno rifilato un buco. Che i debiti nella sanità lucana ammontino a 15 milioni di euro o a 40, si tratta pur sempre di una sottrazione di servizi ai cittadini. Che significa assistenza sanitaria depotenziata. E su questo tema non ci sono foglie di fico che tengano.
Altro che facili allarmismi, Bardi e Fanelli dovrebbero fare mea culpa. Non solo per aver tentato di addolcire la pillola, ma soprattutto per le conseguenze nefaste che un’amministrazione incapace di gestire le risorse e le professionalità, sta provocando a un anno dalla fine della legislatura e in assenza da quattro anni del Piano sanitario”.
Vaccaro fa riferimento ultimi accadimenti relativi al sistema sanitario regionale che hanno visto il governatore e il suo vice impegnati a Roma con i vertici dell’Economia per sciogliere i problemi sui debiti accumulati dalle aziende sanitarie locali. (SEGUE DOPO LA PUBBLICITA’)

“Incapacità o non curanza? Ho la spiacevole sensazione – prosegue Vaccaro – che il Governatore sia poco interessato ai problemi veri vissuti da anziani e persone fragili, e in odore di ricandidatura alle elezioni del prossimo anno, sia piuttosto proiettato a risolvere le questioni facendole ricadere sulle spalle di tutte le professionalità del comparto, attaccando chi come sindacati, l’opinione pubblica, le associazioni di categoria e le opposizioni denunciano i problemi reali”.

“Una messa in scena con cui si tenta di confondere la popolazione, cercando di ridimensionare i numeri di un buco nelle finanze pur sempre grave e dalle conseguenze dirette sulla qualità del servizio agli utenti. Ci dicano almeno dove troveranno quei soldi per evitare il default e il commissariamento”.

Restiamo inoltre basiti – prosegue Vaccaro – per il trattamento riservato alla specialistica ambulatoriale.
Gli operatori accreditati e tutte le sigle coinvolte, non meritano l’atteggiamento tenuto da Fanelli.
Si sbandiera un accordo per il pagamento degli arretrati (soldi necessari per pagare stipendi e costi sostenuti) e invece poi si scopre che quell’accordo è frutto di una delibera regionale non condivisa. Praticamente i privati erano all’oscuro che avrebbero incassato per coprire le spese sostenute, quasi la metà di quanto la Regione aveva assicurato loro: da 40 milioni a 25. Come l’assessore intenda assicurare ai lucani le prestazioni sanitarie mancate in tempi civili è un dilemma amletico.
Sarà impossibile ridurre le liste d’attesa – conclude il segretario – se, invece di venire incontro a quanti in regime di convenzione, dovranno in parte erogare quelle prestazioni, si preferisce non coinvolgerli. Come quel signorotto che decise di pagare l’oste facendo i conti senza il padrone della locanda. Con la sanità non si scherza e i nostri amministratori mi pare lo stiano facendo”.