Quando abbiamo letto di una convocazione dei giornalisti da parte degli attuali amministratori dell’Avis, per un momento abbiamo gridato al miracolo: pensavamo che finalmente si volesse chiarire tutta una serie di vicende che hanno tenuto banco in questi mesi, relative ad ipotizzate irregolarità amministrative.
I giornalisti sono stati invece convocati per presentare i nuovi progetti dell’Avis di Basilicata e in particolare la nuova App che consentirà di meglio dialogare con i donatori e con chi desidera diventarlo.
L’occasione era però ghiotta per porre qualche domanda a Rocco De Asmundis, che ancora rappresenta l’associazione, ritenendo erroneamente che la decisione dei probiviri nazionali che sospesero la sua espulsione da socio, unitamente a quella dell’ex segretario, Emanuele Landro, deliberata dal consiglio direttivo della Sezione Comunale di Potenza, potesse valere anche dopo l’assemblea generale della Comunale di Potenza che aveva confermato il provvedimento.
Per statuto, invece, dopo una deliberazione assembleare, i probiviri non hanno alcun potere d’intervenire. La competenza passa alla magistratura ordinaria.
Cosa abbiamo chiesto a De Asmundis? Chiarimenti su:
– irregolarità amministrative documentate in un voluminoso dossier a disposizione dei magistrati;
– falsificazione di un libretto di circolazione relativo ad un’autoemoteca, della quale si sta interessando la Procura della Repubblica di Napoli;
– stoccaggio delle migliaia di sacche per piastrine (circa 50mila euro spesi inutilmente perché l’Avis non può fare questo tipo di prelievo – n.d.r.).
De Asmundis ha risposto ma non ci ha convinto. E spieghiamo perché.
Per quanto riguarda le irregolarità amministrative ha detto, assumendosi tutte le responsabilità, che, “se sono state commesse, riguardano il 2012, quando a gestire l’associazione era altra persona”, dimenticando però di dire ai giornalisti presenti che in quel periodo lui era tesoriere dell’Avis regionale.
Abbiamo fatto notare comunque che i bilanci ai quali si fa riferimento nel dossier a disposizione della magistratura sono successivi a quel periodo. Per scrupolo, siamo andati a rivedere i documenti in nostro possesso e, in particolare, la lettera che il 19 giugno del 2014 il Presidente dell’Avis Comunale di Potenza, Nicola Stigliani, inviò all’allora presidente dell’Avis Regionale, Nicola Todisco ed ai componenti del Direttivo.
A conferma di quanto detto, con quella lettera si chiedevano chiarimenti su voci poco chiare del bilancio consuntivo 2013 e preventivo 2014, periodo, quindi, successivo al rinnovo delle cariche associative e del quale rispondono gli attuali amministratori, anche se risposte a quella lettera non sono mai pervenute.
Veniamo alla falsificazione del libretto di circolazione relativa all’autoemoteca targata EW724GD: in un primo documento la tara è di 45 quintali; nel secondo risulta di 35 quintali. Per De Asmundis, bontà sua, “è tutto regolare”. Non la pensa allo stesso modo la Procura della Repubblica di Napoli che sta indagando.
C’è un altro aspetto che non convince: l’autoemoteca che vediamo nella foto, che risulta di 35 quintali, è identica ad un’altra in servizio nel Lagonegrese che pesa 45 quintali. Qualcosa non torna. Sarebbe opportuno che chi è preposto ai controlli chiarisca.
Smaltimento delle sacche scadute (rifiuti speciali) che erano depositate in un locale del centro trasfusionale Avis di via Ciccotti.
Il segretario attuale dell’Avis regionale, l’avv. Rocco Monetta, si è impegnato a farci avere il nome della ditta specializzata che ha provveduto a smaltirle, come precisato dallo stesso De Asmundis.
Mentre scriviamo, nulla ci è ancora pervenuto. Appena avremo notizie in merito sarà nostro compito informare i lettori.
Fin qui le questioni che riguardano il passato dell’Avis di Basilicata, sulle quali, per quanto ci riguarda, rimangono ancora dubbi.
Per dovere di cronaca, essendo stati, tra l’altro, convocati per questo motivo, veniamo al presente e ai futuri progetti dell’associazione.
Dell’App abbiamo detto. Durante la conferenza stampa sono stati presentati i nuovi dirigenti: Daniele Colangelo, vice presidente; l’avv. Rocco Monetta, segretario; Francesco Mastroberti, coordinatore del gruppo giovani.
Sui giovani – è stato detto – s’intende investire attraverso una consulta e il servizio civile che quest’anno viene assicurato da 50 volontari.
De Asmundis ha parlato di nuovo sistema di qualità, di una maggiore presenza dell’Avis tra la gente. Peccato che su questioni del passato le sue risposte non abbiano soddisfatto il cronista. Ci sarà un’altra occasione? Chissà.