Ci è parso strano che una notizia ritenuta dagli interessati importante non fosse stata comunicata agli organi di stampa, fatta salva l’intervista che l’avv. Francesca Sassano ha rilasciato alla Tgr Basilicata.
A pensarci, però, un motivo c’è e ci viene confermato dal comunicato stampa che ha inviato  il presidente dell’Avis di Potenza, Nicola Stigliani, parte in causa, suo malgrado, di una querelle che dura da anni e che coinvolge i responsabili regionali dell’Avis di Basilicata.
Qual è il motivo? Il motivo è che la notizia data dall’avv. Sassano non chiarisce bene cosa sia accaduto e lascerebbe pensare che, con un procedimento archiviato dalla magistratura, relativamente agli aspetti penali che il giudice ha ritenuto inesistenti,  tutto si sia risolto e che Rocco De Asmundis ed Emanuele Landro siano stati riabilitati come soci dell’Avis. Questo non è esatto perché la magistratura, l’unica che aveva titolo a farlo,  non ha mai  annullato la delibera dell’assemblea comunale di Potenza del 22 luglio dello scorso anno perché non è mai stato presentato ricordo contro il provvedimento.
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Cosa decise l’assemblea? Lo ricordiamo a chi fa finta di dimenticarlo, riportando integralmente il testo della lettera con la quale il Presidente dell’Avis Comunale di Potenza, Nicola Stigliani, ne comunicò la decisione a Regione Basilicata, Aziende Sanitarie di Potenza e Matera e all’Azienda Ospedaliera San Carlo.
Leggiamo testualmente:” L’assemblea comunale Avis di Potenza, riunita in data 22 luglio 2015, ha deliberato l’espulsione dei signori De Asmundis Rocco e Landro Emanuele dalla nostra associazione, pertanto questi ultimi sono stati cancellati dal libro dei Soci e non fanno più parte dell’Avis”. Nella lettera si spiegano i motivi della decisione.
La decisione è stata adottata dall’Assemblea al fine unico di auto tutelare l’Associazione stessa, basandosi sui gravi sospetti, in qualche caso comprovati dagli interessati, di distrazione di fondi associativi ed omissione degli stessi nei relativi bilanci, nella consapevolezza del delicato ruolo svolto dall’Avis, che non può essere certamente pregiudicato da taluni comportamenti”.
Come dicevamo, la decisione dell’assemblea non è stata mai impugnata davanti al giudice ordinario (l’unico titolato – lo ripetiamo – a pronunciarsi), ragion per cui quel provvedimento rimane valido a tutti gli effetti e De Asmundis e Landro non fanno più parte dell’Avis dal 22 luglio 2015.
Nonostante questo, mancando di rispetto alle migliaia di donatori e all’opinione pubblica, De Asmundis continua a fare il presidente dell’Avis Regionale di Basilicata.
L’aspetto più grave di questa vicenda, che si trascina ormai da tempo, è che un organo che dovrebbe garantire legalità e rispetto dello Statuto – ci riferiamo al Collegio dei Probiviri Regionali –  dopo aver dichiarato nullo il provvedimento di espulsione di De Asmundis e Landro del 18 marzo 2015 deliberato dal Consiglio Direttivo dell’Avis Comunale di Potenza (questo, sì, di sua competenza), illegittimamente, arrogandosi un diritto non suo,  ha recentemente dichiarato nullo anche il provvedimento di espulsione adottato dall’assemblea comunale di Potenza il 22 luglio 2015.
L’atteggiamento del collegio dei probiviri regionali – sulla legittimità dell’elezione pende, tra l’altro, un quesito davanti al Giurì Nazionale dell’Avis – è a dir poco imbarazzante perché presieduto da un avvocato che le norme di legge conosce molto bene.
Quindi nessuna riabilitazione di De Asmundis e Landro,  non foss’altro perchè nel comunicato inviato al Tgr Basilicata, il presidente dell’Avis di Potenza, Nicola Stigliani, parla di “impossibilità da parte del Collegio dei Probiviri regionali a svolgere i necessari controlli su quanto esposto dall’Avis di Potenza, data la sparizione di numerosi documenti contabili, più volte richiesti”.
Se questo è vero – e non abbiamo motivo di credere il contrario – qualche dubbio sorge.
autoemoteca avis
Ci sono poi altre questioni tutte da verificare, documentate da un voluminoso dossier inviato alla magistratura.
Attendiamo ancora, tra l’altro, che la Procura della Repubblica di Napoli chiarisca eventuali responsabilità circa la falsificazione del libretto di circolazione di una delle due autoemoteche in dotazione all’Avis Regionale di Basilicata che paradossalmente viene utilizzata senza che la Polizia Stradale abbia fatto ancora una verifica. Ci dicono che dovrebbe disporla il magistrato. Non siamo del tutto convinti, ma aspettiamo.
Come aspettiamo ancora che qualcuno ci spieghi perché è stato acquistato un consistente numero di sacche per aferesi pur sapendo che non si potevano utilizzare e che, scadute, sono state smaltite.
Ed altro ancora. Ma su questo vi rimandiamo ai nostri precedenti articoli.

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