Per ridurre le liste di attesa delle prestazioni ambulatoriali negli ospedali di Matera e Policoro, medici, infermieri e tecnici dell’Asm lavoreranno in sedute straordinarie, fuori orario di servizio, anche sabato e domenica.
I costi saranno coperti con risorse che non sono a carico dell’Asm poiché rivenienti da una quota percentuale della tariffa riscossa dal medico che effettua visite private in intramoenia. Quota prevista da una legge regionale.
Il piano predisposto dall’Azienda Sanitaria di Matera prevede che i tempi da conseguirsi entro il 2017 dovranno essere:
- 10 giorni di attesa per le prestazioni con codice di priorità B (breve);
- 30 giorni di attesa per le prestazioni con codice di priorità D (differibili) se trattasi di visite, e 60 giorni di attesa se trattasi di prestazioni strumentali;
- 90 giorni di attesa per i primi accessi.
Il piano partirà entro maggio per protrarsi sino al 31.12.2017. Prevede 326 sedute ambulatoriali complessive in diverse specialità, ma lascia ai Direttori dei Dipartimenti aziendali la possibilità di ricalibrare i singoli budget assegnati in virtù delle esigenze anche di carattere straordinario che dovessero manifestarsi nel corso della sua esecuzione.
Un analogo progetto sarà predisposto nei prossimi giorni relativamente a tac/risonanza e visita senologica/eco mammella/mammografia.
Nella nota dell’Asm si precisa che l’allungamento dei tempi di attesa che si registra negli ospedali di Matera e Policoro è causato anche dal fatto che molti pazienti giungono dalle regioni limitrofe di Puglia e Calabria in quanto la prima è in piano di rientro, la seconda è commissariata la seconda.
Nella nota dell’Asm si precisa inoltre che le liste d’attesa non sono tutte uguali, ma dipendono dalla classe di priorità stabilita dal medico di famiglia o dal pediatra.
In altri termini, se il medico di famiglia appone il codice B, la richiesta ha priorità alta e sarà evasa entro i 10 giorni successivi se si tratta di una visita ambulatoriale o i 60 se di esame diagnostico.
Diverse sono, invece, le liste d’attesa per i “primi accessi”, cioè la prima visita o l’esame non urgente o il controllo successivo non urgente, secondo quanto indicato dal medico di famiglia o dallo specialista ospedaliero dopo la prima visita.
E’ alla fonte – precisa il direttore generale dell’Asm, Pietro Quinto – che la domanda di salute dev’essere accuratamente vagliata e quindi indirizzata verso le strutture specialistiche secondo criteri di appropriatezza sia delle prestazioni sia del livello di urgenza.
Il piano straordinario dell’Asm, redatto dal Direttore Sanitario Domenico Adduci, punta ad abbassare i tempi di attesa delle prime visite e degli esami, poiché i tempi per le urgenze sono già in linea con le direttive nazionali e regionali.