Il Sindaco di Potenza Mario Guarente ha firmato la petizione per opporsi al decreto Bonisoli che prevede la riforma del sistema museale italiano.
“Tale provvedimentoprevede la costituzione di vasti poli musei e siti archeologici dall’autonomia ridotta, attraverso un sistema di accorpamento delle regioni in coppia e un ritorno al centralismo decisionale presso il Ministero” ha spiegato la Cisl che ha promosso la petizione. “La Basilicata risulta tra le regioni più penalizzate, con una riduzione delle sedi dirigenziali sui territori , aspetto che riduce anche la capacità di azione e di spesa del Ministero in una regione, che avviene attraverso il Segretariato. Il tutto genera – è stato spiegato – non solo gravi conseguenze sulla efficacia dell’azione di tutela e valorizzazione del patrimonio, ma anche danni in termini economici, perché tali uffici coordinano appalti e cantieri per importi per cui non è previsto un bando di gara, ma solo una procedura ristretta a cui in genere partecipano le maestranze locali. Nell’ambito del decreto di riforma nazionale del sistema musealeè stato cancellato il Polo Museale Lucano, con sede a Matera, ed è stata istituita la Direzione Territoriale Appulo Lucana delle Reti Museali con sede in Puglia. Il Sindaco di Potenza Mario Guarente, nell’assicurare il proprio impegno istituzionale presso le sedi competenti, per verificare tutte le possibili alternative all’iniziativa ministeriale, a margine della firma ha evidenziato “la necessità che tutte le forze presenti sul territorio profondano ogni utile sforzo affinché questa, e le altre battaglie tese alla difesa di uffici sì, ma soprattutto di territori e di un popolo, quello lucano, possano essere portate avanti con convinzione e impegno, nella consapevolezza che Potenza e la Basilicata tutta, potranno giocare un ruolo importante nelle decisioni che si andranno ad assumere a livello centrale, riguardo al futuro del Meridione e di tutto il Paese”.
La Cisl Basilicata attraverso la raccolta di firme intende chiedere al Ministro dei Beni Culturali che il Sistema Lucano costituito dai Musei Nazionali Archeologici di Potenza, di Melfi, di Metaponto, di Eraclea, di Grumento, di Venosa, di Muro Lucano e di Matera mantenga la sua autonomia e non sia accorpato alla Regione Puglia, “ci troveremmo diversamente davanti a una scelta nazionale che va nelle direzione di rendere ancora più marginale la Regione Basilicata, che già in passato è stata privata di quasi tutte le direzioni regionali di grandi aziende pubbliche e rappresentanze istituzionali sul territorio. E’ necessario raccogliere tutte le energie della società lucana per mobilitarle contro una grave scelta, che rappresenta un ulteriore segnale di svuotamento della regione, di privazione di presidi decisionali e di programmazione, e ulteriori ostacoli per le imprese del territorio, inoltre se non si prevedere un sistema di perequazione per i piccoli musei, si può paventare in futuro anche la perdita di posti di lavoro”.