“Il centrosinistra lucano è crollato su sé stesso per colpa del Pd che ha pensato alle beghe interne più che ai cittadini. Ma ripartire si può: no al voto anticipato, via i responsabili alle scadenze fissate e ritorno ai valori della politica”.
E’ un’analisi dolorosa, quella di Antonio Potenza, segretario politico dei Popolari Uniti, ma anche uno sprone a guardare oltre per ritrovare la giusta direzione.
“Il danno è stato fatto. Il crollo era nell’aria, ed è puntualmente avvenuto. E adesso siamo tutti davanti alle macerie del centro-sinistra lucano. Come le elezioni ci hanno mostrato, il Pd lucano – come quello nazionale – ha fatto di tutto per sciupare un patrimonio di credibilità accumulato dalla classe politica precedente”.
“Era la Regione – dice Potenza – nella quale il centro-sinistra raccoglieva il 67% di preferenze. Un record. Oggi il Pd raggiunge appena un 17%. Un risultato frutto di un modo assurdo di gestire non solo il partito quanto la cosa pubblica”.
Il dito del popolare è puntato sull’abbandono del dialogo con i cittadini, della demolizione sistematica di un’abitudine ad ascoltare le persone.
“Si è preferito passare il periodo della campagna elettorale – dichiara l’esponente popolare – in beghe interne di carattere personalistico, senza idee e temi di interesse sociale. Insomma un dibattito incentrato solo sulle responsabilità degli altri e sulla promozione della propria corrente. È sufficiente pensare a Matera, città avviata verso un anno speciale, il 2019, nella quale addirittura c’è chi ha manovrato per bloccare il dibattito su un programma ampio e condiviso, pur di creare il dispetto, l’intoppo, l’ostacolo all’avversario. In queste scaramucce nessuno si è accorto, o si è voluto accorgere, che il cittadino volgeva lo sguardo da tutt’altra parte”.
E cioè, verso l’intuizione di Grillo e Casaleggio, che – attraverso l’onda lunga dei social network e l’uso sapiente di slogan azzeccati – ha saputo intercettare la rabbia degli elettori nei confronti di chi si era dimenticato di loro e pensava solo a sé.
“Si sono persi gradualmente – spiega Potenza – i presidi sul territorio, a cominciare dagli ospedali, la cui presenza rispondeva a una strategia di interesse pubblico, e continuando con le direzioni dei maggiori enti, dalla telefonia all’energia elettrica, per non parlare dei vertici militari. Il Pd non ha saputo arginare questo fenomeno, né se n’è interessato. Così è venuta a mancare la presenza dello Stato”.
“Adesso – è l’invito di Antonio Potenza – si apre il periodo che porterà a novembre, alle elezioni regionali. C’è una strada da percorrere per recuperare terreno ma soprattutto per ricostruire un rapporto sano con gli elettori. Innanzitutto bisogna evitare il voto anticipato. Chi ha deciso fino ad ora, ed è responsabile dello sfacelo, deve prendere coscienza e – per il bene comune (del centro-sinistra ma prima di tutto della comunità lucana) – cedere il passo. E poi ci sono i valori. Non è un concetto superato: soltanto i valori, e non il successo o il potere, possono e devono pervadere la politica perché sia davvero utile alla collettività”.
E allora bisogna nominarli, questi valori, perché tornino ad avere peso anche nell’attività amministrativa e istituzionale.
“La solidarietà innanzitutto – elenca il dirigente dei Popolari Uniti – Poi la partecipazione dei cittadini alla politica, perché chiunque deve poter dare il proprio, sia pur piccolo, contributo. E ancora la libertà, che di questi periodi è minacciata da più parti. Da questo deve venire una difesa della democrazia, valore fondante di questa Repubblica e mai negoziabile. E il senso dello Stato, da onorare innanzitutto nell’azione politica e poi da instillare, con l’esempio e le buone pratiche, in ogni cittadino».
L’alternativa a questo percorso, difficile ma non impossibile, è l’uomo solo al comando. Uno scenario pericoloso e autoritario, che agita spettri storici mai del tutto dimenticati e che trova un terreno di coltura adatto in movimenti politici che della democrazia e della libertà non hanno mai fatto una strenua difesa.
«Insomma – conclude il segretario politico dei Popolari Uniti, Antonio Potenza – la domanda da cui partire è: qui in Basilicata la famosa “rivoluzione” del Pd c’è stata? Si è fermata a metà? Oppure non c’è stata per nulla? Penso che la risposta già ci sia. Adesso, però, occorre la #ricostruzione del centro-sinistra, facendo crescere e selezionando una nuova classe dirigente che sappia riannodare quei fili che lo legavano alla sua comunità. Ai suoi elettori“.