Nei comuni lucani mancano i medici di Base | Per Polese (Italia Viva) è urgente un confronto Regione-sindacati di categoria

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Sabato 29 aprile 2023 – “L’allarme lanciato dalla Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale), sulla carenza di medici di base in 100 comuni lucani, è un dato preoccupante. Vanno trovate risorse e messo in campo ogni sforzo affinché si eviti un esodo che vorrebbe dire spopolamento e declino definitivo per tante piccole realtà”. 

A dichiararlo è il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese di Italia Viva, che aggiunge: “E’ una situazione già denunciata da tempo, sulla quale sindacati e personale sanitario stanno svolgendo una giusta battaglia. La carenza di medicina territoriale, dovuta al pensionamento di molti medici di base, mette in difficoltà numerose piccole comunità, con i sindaci che non riescono a fronteggiare anche le esigenze mediche più basilari in centri con prevalenza di popolazione anziana”.

Questa situazione – prosegue l’esponente di Italia Viva – come rimarcato dal Segretario Fimmg, Antonio Santangelo, è il frutto di una mancata programmazione a livello nazionale, che sta colpendo in modo preoccupante la nostra regione, per lo più costituita da piccoli centri e da persone anziane molti dei quali impossibilitati a muoversi per cercare altrove la necessaria assistenza medica, anche solo per la prescrizione dei farmaci necessari alla cura di malattie croniche”.

Ma le responsabilità – spiega ancora Polese – sono da cercare anche a livello regionale per non aver sollecitato la formazione di più medici. Inoltre in Basilicata la Regione si è dimostrata silente del dare luogo a una riforma del settore (continuità assistenziale, 118, medicina generale, pediatra di libera scelta) già possibile dando attuazione in tutto o in parte al decreto legge del 13 settembre 2012 ‘Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute. Cosa che hanno provato a fare le solite regioni virtuose: Veneto, Emilia Romagna, Toscana che nonostante la crisi hanno maturato una esperienza preziosa nell’organizzazione ed erogazione delle cure territoriali.

Tra le conseguenze – prosegue Polese – c’è che molti giovani laureati lucani sono andati altrove. Una situazione che purtroppo non potrà cambiare se non si metteranno in campo azioni tese a valorizzare i laureati e allo stesso tempo a tutelare le piccole comunità della nostra regione.
Per questo – conclude Polese – sarebbe utile un confronto immediato tra l’assessore regionale Francesco Fanelli e i sindacati di categoria per affrontare una situazione di prioritaria importanza per le sorti della nostra regione”.