Continua la polemica sulla data delle elezioni regionali, dopo la decisione del Presidente facente funzioni della Giunta Regionale ha deciso, sulla base di un accordo tra i partiti della maggioranza, che si accorpassero alle europee e maggio.
Il segretario regionale del Ps, Livio Valvano, risponde al segretario regionale della Cgil, Angelo Summa che contesta qusta scelta (vedi articolo).
“Quando non ci sono scelte politiche, come nel caso del decreto della Franconi sulla data del voto, ma la semplice applicazione di una legge, è dannoso – sostiene Valvano – alimentare la voglia di esprimere la propria avversità verso qualcuno, forse verso un’area politica, ma alla fine contro se stessi. Questo vorrei dire con rispetto all’amico e compagno Angelo Summa, con cui sono certo troveremo le ragioni per dialogare nell’interesse della comunità regionale.
Se i velenosi mugugni di Lega e Cinque Stelle si fossero levati nel cielo nel mese di agosto, durante i lavori del consiglio regionale che approvava la nuova legge elettorale, forse – afferma Valvano – il Consiglio avrebbe meditato di più e probabilmente corretto un effetto indesiderato”. (Il Governo nazionale non ha impugnato le modifiche alla legge regionale – n.d.r.).
Per Valvano “rinviare il voto non giova a nessuno. Non giova alla percezione delle istituzioni viste sempre più come un fortino dentro cui difendersi dai graffi di una opinione pubblica sempre più sfiduciata.
Eppure – denuncia il segretario regionale del Psi lucano – gli urlatori pentastellati e i severi tutori della legalità leghisti avrebbero potuto sferrare un attacco in quella occasione, per provare a bloccare l’approvazione di una legge elettorale che inevitabilmente avrebbe condotto all’election day a maggio 2019”.
Nel ricordare che solo i socialisti lucani e Maurizio Bolognetti hanno tentato che si evitasse l’approvazione della nuova legge elettorale, che avrebbe consentito di votare il 18 novembre, Valvano accusa l’opposizione, dentro e fuori il Consiglio, di “aver lasciato correre, producendo questo inevitabile effetto collaterale, che ora vogliono coprire con le loro rumorose, false e ipocrite accuse”.
Grave per Valvano che l’opposizione potesse non sarere quali conseguenze sarebbero derivate dalla nuova legge elettorale. “Vuol dire – afferma – che sono incapaci, sia chi sta dentro che fuori il Consiglio.
É dannoso avere incapaci all’opposizione ma possiamo dargli la possibilità di rimuovere la loro colpa dimettendosi entro il 20 gennaio 2019.
L’opposizione lo sapeva e ha taciuto? Gravissimo, vuol dire che sono i veri responsabili di una scelta politica che sicuramente era in parte condivisibile – parità di genere e eliminazione listino – ma che a quel punto era intempestiva come denunciato dal sottoscritto e da Bolognetti”.
Valvano ricorda ancora che “la presidente Flavia Franconi ha giustamente sollecitato per iscritto il Ministro Salvini per consentirci di votare prima, con un provvedimento che solo il Governo può fare per superare l’art.7 della Legge 111/2011.
Ma è evidente – sostiene -che la richiesta è caduta nel vuoto; la Lega vuole votare con le europee.
A fronte della ottusità politica del Ministro leghista,- prosegue Valvano – non ci resta che sperare nel TAR Lucano, affinché possa trovare le ragioni per disapplicare la Legge nazionale così da permetterci di votare prima, anche se questo produrrà il raddoppio della spesa pubblica per le elezioni di cui, giustamente, la Franconi ha voluto dovuto tener conto per tutelare le proprie personali responsabilità.
Chissà, – conclude Valvano – sull’argomento potremmo trovarci d’accordo con gli ipocriti dirigenti pentastellati, convergenza che i socialisti non vivrebbero come un problema”.