Potenza, lunedì 14 settembre 2020 – “L’omosessualità è contro natura perché contraddice la legge naturale della vita, la differenza tra sessi e la riproduzione della specie”. E ancora “la vita intima deve restare privata” e “i gusti omosessuali non diventare modelli di riferimento pubblico”. A dirlo è il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Potenza, Michele Napoli.
Nella seduta odierna è in discussione la mozione contro la proposta di legge Zan in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. Presentata da un’altra consigliera di Fratelli d’Italia, Mary William, è stata approvata a maggioranza (28 presenti) con i voti contrari dei consiglieri di centrosinistra Angela Blasi, Bianca Andretta, Pierluigi Smaldone, Angela Fuggetta e Francesco Flore, Francesco Giuzio e Giuseppe Biscaglia (La Basilicata possibile), Marco Falconeri (M5S).
Le reazioni
“A pochi giorni dalla morte della giovane Maria Paola, causata da ragioni di omotrasfobia nella vicina Campania, la maggioranza di centro-destra e in particolare il gruppo di Fratelli d’Italia del consiglio comunale di Potenza, ha proposto una mozione per opporsi al disegno di legge Zan in corso di discussione in Parlamento”, afferma la Presidente di Agedo Potenza, Antonella Giosa. “Già questo basterebbe per essere indignati, ma questa indignazione è resa ancora più grande dalla discussione avvenuta nel consiglio comunale. Una discussione alluncinante e vergognosa. È a dir poco vergognoso che nel 2020 ancora si parli di omosessualità come di qualcosa contronatura di imposizione dell’omosessualità come stile di vita, così come si continui a sottolineare la non aderenza dell’omosessualità, a loro modo di vedere, ai valori cattolici, senza considerare che sia stato lo stesso Papa Francesco a fare delle aperture storiche alla condizione omosessuale”.
“Sentire oggi dai banchi del Consiglio Comunale di Potenza che l’omosessualità è contro natura ci riporta indietro agli anni più bui nel nostro Paese”, afferma il consigliere del Movimento 5 stelle, Marco Falconeri. “Mi sono opposto con voto contrario alla mozione di Fratelli di Italia presentata contro la proposta di legge Zan. Come ho sottolineato nel mio intervento si tratta di un Testo Unico volto a rafforzare la normativa penale contro chi istiga a connettere reati sulla base di discriminazioni di genere sessuale”.
La consigliera Angela Blasi (Insieme per Bianca) sottolinea “la pochezza della discussione, che ha confermato quanto la cultura della differenza e il rispetto delle persone in quanto tali siano sconosciuti a questa maggioranza. L’augurio che determinati argomenti non vengano utilizzati in battaglie ideologiche di una parte contro l’altra resta solo un auspicio. Dovremmo batterci per difendere e riconoscere i diritti degli altri, non remare contro e fomentare odio”.
Il consigliere de “La Basilicata Possibile”, Francesco Giuzio denuncia “una macchia indelebile sulla nostra comunità”. “Ho creduto e sperato che i consiglieri di maggioranza avrebbero votato seguendo la loro coscienza. E ho sbagliato clamorosamente”, afferma Giuzio. “Chiedo scusa, io per loro, ai cittadini di Potenza che si vergognano come me per questa macchia indelebile sulla nostra comunità”. E sull’affermazione di Napoli (“L’omosessualità è contro natura”) Giuzio aggiunge: “Lo ha detto il consigliere Napoli. Di Fratelli D’Italia. Lo ha detto sul serio. Ma veramente meritiamo di ascoltare questi rigurgiti di oscurantismo?”. Il gruppo de La Basilicata Possibile ha subito abbandonato l’aula per protesta.
“Quello che è accaduto oggi in consiglio comunale, è un fatto di una gravità inaudita”, affermano i Consiglieri di Centrosinistra. “La maggioranza ha votato una mozione che offre una pessima immagine della nostra città, del Capoluogo di Regione. Abbiamo assistito ad un dibattito surreale, intriso di retaggi medioevali, che offende l’intelligenza e la sensibilità dei Potentini (oltre che dell’intera comunità regionale)”. In merito alla discussione in consiglio comunale, abbiamo trovato francamente disperanti gli interventi del consigliere Napoli e del Consigliere Blasi: richiami inutili e fuori contesto alla Bibbia, una strumentalizzazione senza senso della fede, un approccio volutamente ideologico ad un discorso che invece è di natura legale, non politico o di interpretazione morale soggettiva. La giornata di oggi verrà ricordata come una bruttissima pagina di regressione culturale della nostra città”.
“L’approvazione di una mozione a sfavore della Legge contro l’omotransfobia e la misoginia da parte del Consiglio comunale di Potenza è un atto vergognoso. Il medioevo ideologico e oscurantista a cui siamo purtroppo costretti ad assistere in questi tempi è diventata una vera e propria piaga”, afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese (Italia Viva). “Trovo paradossale quanto avvenuto al Comune di Potenza per almeno due ragioni. La prima, gravissima, è che questo voto avvenga a poche ore dalla tragedia di Caivano in provincia di Napoli dove una giovanissima donna è stata assassinata dal fratello perché amava un ragazzo trans. Il fratello considerava Ciro ‘infetto’ e per questo ha investito la coppia con la propria auto. Nemmeno fatti terribili di cronaca fermano questa deriva di odio e di strumentalizzazione politica. La seconda ragione è che la maggioranza di destra della città di Potenza non trova nulla di più importante da fare che approvare una vergognosa e inumana mozione contro una proposta di Legge (decreto Zan) che è ancora in discussione al Parlamento”.
“A poco più di 24 ore dall’uccisione in Campania di Maria Paola per mano dell’odio transfobico del fratello, il Consiglio comunale di Potenza ha approvato una mozione per impegnare il Sindaco e la Giunta a manifestare presso il Parlamento la propria opposizione al DDL Zan, il disegno di legge contro l’omolesbotransfobia. Un disegno di legge che si pone come obiettivo primario il ripudio di tutte le forma di odio e discriminazione, inclusa l’omofobia e la transfobia, e la promozione del rispetto di tutti gli orientamenti sessuali. E invece, invocando la libertà di espressione e di pensiero, anche il Comune di Potenza, come già fatto in altri Comuni d’Italia, ha sentito l’impellente necessità, anziché battersi, in nome di tutte le cittadine e i cittadini, per l’uguaglianza e il rispetto, di approvare una mozione che non riconosce né tutela le diversità. Lontana anni luce da quello che sta accadendo in tutto il Paese”. A sottolinearlo a nome di tutta la Commisssione regionale per le pari opportunità, è la presidente Margherita Perretti che aggiunge: “Come se le violenze e le vessazioni che sono costretti a subire uomini e donne gay, lesbiche, trans e queer ogni giorno non esistessero, come se la morte di Maria Paola per mano del fratello che ‘voleva guarirla da quello che la infettava’, fosse troppo lontana da noi e non ci riguardasse, come se la tanto decantata libertà di pensiero ed espressione non riguardasse anche la libertà e il diritto di ogni essere umano di vivere liberamente la propria identità senza che nessuno si arroghi il diritto di deridere, insultare, offendere, discriminare”. “La Commissione regionale di parità e pari opportunità – conclude Perretti – auspica che il DDL Zan, in linea con le raccomandazioni del Parlamento europeo, venga approvato, per rafforzare la cultura dell’uguaglianza, del rispetto per l’altro, e della libertà di scelta. La pratica dei diritti civili è un valore universale e non dovrebbe avere colore politico”.
“Stento a credere che la maggioranza consiliare del Comune di Potenza si sia espressa a sfavore della Legge contro l’omotransfobia e la misoginia. Un atto che giudico talmente scellerato da non trovare neanche una qualsivoglia giustificazione ideologica, quanto piuttosto mostrare solo l’avventata sfrontatezza di chi lo ha approvato”. Lo dichiara Marcello Pittella, consigliere regionale del Partito democratico che aggiunge: “Assistiamo, ormai da tempo e con rammarico all’abbandono del pensiero e alla totale perdita della responsabilità civile e politica di coloro che dovrebbe esercitare funzione di guida e di indirizzo della comunità. Al netto del giudizio, indiscutibilmente negativo, sulla presa di posizione della maggioranza di governo della città capoluogo, quanto accaduto lascia pensare che siamo dinanzi ad un uso irrazionale della politica, ridotta ad esercizio di vuoto fanatismo intellettuale più che di responsabilità. Non ci si può indignare a giorni alterni, non ci si può esprimere con cordoglio per le tante vittime di violenza fisica o psicologica e poi non essere coerenti. La confusione culturale non contribuisce alla crescita delle nostre comunità; le prese di posizioni estemporanee e dure generano un clima di intolleranza che sta gettando il Paese tutto in un medioevo culturale insopportabile. Auspico da lucano, prima che da uomo delle istituzioni che la maggioranza consiliare del Comune di Potenza chieda scusa e si ravveda. Lo deve ai cittadini e all’istituzione che rappresenta”.
“Questa mattina si è registrata una pagina triste per la città di Potenza, all’ordine del giorno in consiglio comunale la mozione: Impegno contro la proposta di Legge Zan (legge contro omotransfobia) approvata a maggioranza. Una discussione surreale a poche ore dalla tragedia che ha coinvolto la Cittadina di Caivano, dopo la quale a gran voce in molti hanno affermato che serve una legge seria e definitiva contro l’omotransofobia (ddl Zan non è ancora stata approvata)”. Lo affermano i coordinatori provinciali e membri dell’assemblea di Italia Viva della Basilicata. “Il capogruppo di Fratelli d’Italia, nel suo intervento ha affermato che l’omosessualità è contro natura perché contraddice la legge naturale della vita, la differenza tra sessi e la riproduzione della specie. A tal punto lo invitiamo a leggere la definizione dell’ OMS “omosessualità: variante naturale del comportamento umano”. Lo stesso deve aver perso anche il messaggio del suo leader, Giorgia Meloni, che proprio ieri chiedeva giustizia per Maria Paola definendo “un’inaccettabile morte quella contro gli omosessuali e contro le donne” inoltre invitava urgentemente a muoversi. Probabilmente, anzi, sicuramente non in questa direzione. Il messaggio che con questo atto passa risulta pericoloso e sbagliato, dovremmo preoccuparci alla luce dei fatti che troppo spesso si verificano, soprattutto tra i giovani, di proporre l’educazione all’integrazione totale di ogni individuo e non continuare ad alzare muri che alimentano solo la paura verso il diverso. Non si tratta di una vicenda meramente politica, non questa volta, è proprio un problema di civiltà, quella che manca nel nostro Paese. E che riguarda tutti e tutte noi. Per questo ci sentiamo come coordinatori provinciali e membri dell’assemblea di Italia Viva di condannare moralmente questa vicenda”.