Mercoledì 5 agosto 2020 – Soddisfazione da un lato, preoccupazione dall’altro. E’ quanto emerge dal comunicato della Uilm relativo all’accordo con la società Nico Spa con il quale è stata salvaguardata l’occupazione, almeno fino al 31 agosto 2020, di 12 unità il cui
contratto è stato rinnovato per sostituire il restante personale in ferie e permessi annui
retribuiti.
E’ da sottolineare – si precisa – come le assunzioni in sostituzioni delle 12 unità verranno effettuate attraverso un sistema solidaristico messo in campo dalle parti ovvero attraverso l’utilizzo di ferie e permessi annui retribuiti al fine garantire il diritto al lavoro, “quale strumento di realizzazione della persona e mezzo di emancipazione sociale ed economico, tutelato dalla Carta fondamentale come principio di struttura, necessario alla individuazione e definizione dell’ordinamento italiano vigente, per il suo ruolo di sintesi fra il principio personalistico e quello solidarista.”
Tutti i lavoratori per far rientrare i propri colleghi i cui contratti non sono stati rinnovati chiederanno a rotazione giorni di ferie non consecutivi che consentiranno per il mese di Agosto di tutelare tutta l’occupazione.
Si chiama – afferma Giovanni Galgano, segretario organizzativo della Uilm Basilicata – solidarietà e noi ringraziamo tutti i lavoratori di questo senso civico ma al contempo riteniamo vergognoso che nell’indotto Eni si arrivi a tutto ciò”.
Preoccupante per Galgano il “perdurante silenzio dell’Eni non solo ai tavoli regionali ma soprattutto nella concretezza della quotidianità che potrà nuovamente realizzarsi solo se dovesse finire il ricatto posto da Eni negli ultimi mesi .
Ringraziamo i lavoratori della Nico e la Nico spa per la serietà e la sensibilità dimostrata
ed il profuso impegno, non essendo peraltro immaginabili ulteriori interventi da parte di
quest’ultima nella prospettiva della garanzia occupazionale senza l’avvio di attività
incrementali, auspichiamo che l’Eni dia seguito alle iniziative annunciate in sede di tavolo
istituzionale, nell’ottica del mantenimento dei livelli occupazionali.
Il centro oli di Viggiano e’ una bomba sociale che esploderà necessariamente visto che ad
– aggiunge Galgano – oggi non c’è nessun avanzamento da parte di Eni circa il ripristino delle condizioni pre Covid .
Abbiamo problemi di ogni genere e in tutte le aziende e per questo che chiediamo al
presidente Bardi , ancora una volta , di intervenire concretamente nei confronti di Eni.
Oggi tamponiamo li dove possiamo e riusciamo ma non si può andare avanti con la
precarietà e con l’incertezza”, conclude Galgano preannunciando nuove iniziative di lotta se la situazione non dovesse migliorare.