Sabato 10 ottobre 2020 – Il sostegno alla battaglia che alcune migliaia di lavoratori lucani hanno intrapreso per il rinnovo dei contratti è espresso dal segretario regionale della Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli (nella foto di copertina).
Secondo una recente indagine dell’Istat, che monitora l’evoluzione dei 73 principali contratti collettivi nazionali, sono oltre 10 milioni, l’82% del totale, i lavoratori in attesa del rinnovo del contratto di lavoro della categoria da oltre 12 mesi.
La situazione conflittuale determinata dall’atteggiamento di rigidità, del tutto ingiustificabile, assunto da Confindustria – aggiunge Tortorelli – si sta scaricando già sui metalmeccanici, i lavoratori dell’agroalimentare e del settore legno.
Da tempo sosteniamo che la ripresa del Paese non può prescindere dal rispetto dei rinnovi contrattuali e quindi dagli aumenti dei salari. Ed è per questo che richiamiamo Confindustria al rispetto di quanto insieme sottoscritto nel Patto della Fabbrica. Va chiarito che – evidenzia il segretario della Uil – l’intesa confederale firmata da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil nel marzo 2018, meglio nota come “Patto della fabbrica”, prevede innanzitutto che i salari minimi debbano aumentare in relazione all’incremento medio dell’inflazione depurato dai costi della energia importata. Obiettivo è quello di incrementare i salari sulla base degli indicatori di crescita della produttività. L’intesa prefigura l’esigenza di investire sulle competenze delle risorse umane, per potenziare i livelli di intervento del welfare aziendale e di migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Quest’ultimo obiettivo è stato tradotto in modo efficace proprio in occasione degli accordi nazionali e territoriali che hanno consentito la ripresa delle attività produttive post-Covid.
Per Tortorelli pertanto non va disconosciuto il ruolo svolto dai lavoratori in alcuni settori specifici nella fase del lockdown per non far mancare prodotti alimentari sulle tavole degli italiani e per garantire i servizi essenziali. La responsabilità che il mondo del lavoro ha dimostrato nell’assicurare la continuità produttiva merita il dovuto e non formale riconoscimento.
Stupisce, quindi, la rottura del tavolo dei metalmeccanici, e quanto avvenuto con il Contratto degli Alimentaristi nei mesi scorsi. Pertanto, sosteniamo tutte le azioni ed iniziative di lotta e mobilitazione che si è deciso, insieme a Cgil e Cisl e alle organizzazioni confederali di categoria, di mettere in campo, al fine di dare le giuste tutele economiche e normative a milioni di lavoratrici e lavoratori in attesa di rinnovo contrattuale.
La nostra priorità è sempre stata quella di rinnovare in tempi brevi i Ccnl scaduti. É anche tramite questi che si può attuare una politica in grado di incentivare la domanda interna e di conseguenza far ripartire il sistema economico. È la fondamentale risposta che possiamo dare al Paese per aiutarlo a ritrovare la strada della ripresa. Ci vogliono determinazione e senso di responsabilità, ma è l’unica strada percorribile. In questo quadro rilanciamo la richiesta di un confronto con il Governo che abbia al centro la ripresa produttiva e la buona occupazione.
Per tutto questo – conclude Tortorelli – rilanciare il Patto per la fabbrica è per noi una priorità. Altrimenti parlare di giustizia sociale, sviluppo, nuova occupazione, rinascita del Sud sarà solo un’operazione accademica”.