Venerdì 16 ottobre 2020 – Fim, Fiom e Uilm hanno richiesto un incontro, in presenza, in Prefettura, affinché si smuovano le acque rompendo pertanto il silenzio della direzione aziendale della De Vivo, che nel corso del 2020 ha erogato solo due mensilità a lavoratore, sebbene ogni lavoratore abbia ben 20 mensilità in arretrato.
“Una situazione inverosimile che le OO.SS. – si afferma in una nota congiunta – hanno cercato di risolvere in ogni modo, mettendo in campo ogni azione possibile, di contrapposizione, di dialogo, di responsabilità ma dall’altra parte, da parte della direzione aziendale, abbiamo assistito solo ad assunzioni, fasulle, di impegni mai mantenuti.
Anche alla De Vivo dunque – sostengono i responsabili sindacali – vi è la convinzione che i lavoratori debbano andare a lavorare gratis, è una nuova e affascinante teoria dell’imprenditoria lucana e ciò evidenzia l’irresponsabilità che tende a contraddistinguere una parte degli imprenditori del nostro territorio.
Non ci sono parole per descrivere il comportamento della De Vivo che – denunciano Fim, Fiom e Uilm – imperterrita, e senza escludere episodi di vera strafottenza, si trincera solo ed esclusivamente dietro la propria crisi che nasce anche da una mancanza di lungimiranza nonché disorganizzazione ricadute sui lavoratori.
La richiesta di incontro in Prefettura è l’ultimo atto di responsabilità delle Organizzazioni Sindacali, dopo di che in caso di infruttuosità dell’incontro – ribadiscono i rappresentanti sindacali – si procederà ad altre azioni sindacali e legali per rivendicare il diritto al lavoro e soprattutto ad un lavoro che venga retribuito cosi come previsto dalle norme contrattuali”.