Che alcuni vadano allo stadio non per assistere ad una partita di calcio ma per dare sfogo ai propri istinti animaleschi è purtroppo scontato. Il tifo è altra cosa. Sostenere la propria squadra è altra cosa.
Non hanno nulla a che fare con coloro i quali, giunti ieri da Matera al Viviani per assistere all’incontro con il Potenza, hanno letteralmente distrutto i bagni del settore ospite.
Le foto pubblicate su Facebook dall’assessore comunale all’Ambiente Rocco Coviello sono eloquenti: confermano quanto si possa divenire irresponsabili e incivili.
Coviello ha preanunciato che si perseguiranno i responsabili.
Lo speriamo anche noi perchè identificarli significa isolarli dalla stragrande parte degli abitanti di Matera persone civili che meritano il nostro rispetto.
Lo merita un’intera città per la sua storia, per quello che rappresenta oggi nel mondo ed alla quale ci sentiamo legati sia culturalmente che sentimentalmente.
Questo i “panzer” bianco celesti non l’hanno capito e purtroppo temiamo che non lo capiranno.
Per costoro, lasciare il segno del proprio passaggio è uno squallido autografo di chi è convinto che il calcio, lo sport siano questi.
Per fortuna a pensarlo sono in pochi, sebbene quei pochi a volte fanno “opinione”, provocando molti altri ad imitarli.
Perchè oggi sono i tifosi del Matera al Viviani. Domani potrebbero essere altri.
Ricordiamo, per onestà culturale, che qualche settimana fa, la polizia è dovuta intervenire per bloccare un gruppo di facinorosi potentini (anche loro non hanno nulla a che fare con lo sport) che hanno inseguito un pulmino di tifosi del Matera al seguito della propria squadra in trasferta. Solo la prontezza dell’autista e l’intervento degli agenti hanno evitato il peggio.
Il calcio, lo sport più bello del mondo, non merita tutto questo sebbene spesso il tifo s’identifichi con incidenti, reciproca violenza, danni ad impianti. Come purtroppo è accaduto ieri al Viviani.