Ho notato che molti titoli dei quotidiani che stamattina hanno riportato la notizia della visita del sindaco di New York a Grassano, hanno fatto riferimento al suo sorriso. Non c’è da stupirsi. Evidenziare quell’espressione è inevitabile per chi, ieri, sotto un sole cocente, prima, e una pioggia torrenziale, dopo, ha seguito il primo cittadino newyorchese, Bill De Blasio, tra le viuzze del piccolo paesino materano che diede i natali a nonna Anna. E’ inevitabile perché in quel sorriso c’era molto di più di un semplice atto di cortesia o di una studiata e necessaria maschera istituzionale. Era un sorriso vero, carico di emozione. Un’emozione legata ai ricordi, al passato, a storie di valigie e sogni di cartone.
Mi sono chiesto cosa avesse pensato, Bill De Blasio, percorrendo i panoramici tornanti che portano su, verso Grassano. Mi sono chiesto anche cosa pensassero la moglie Chirlane e i suoi figli, Dante e Chiara, nel trovarsi “finalmente” a guardare le cose dal basso, dalla terra, senza nessun grattacielo a fare ombra sulle strade e sui volti della gente. Le risposte erano tutte in quel sorriso, il sorriso dell’illustre “ospite” che tale non si è sentito nemmeno per un attimo, esordendo, verso la piazza, con un chiarissimo: “E’ bello essere a casa”.
Sorrisi ed entusiasmo sono stati il filo conduttore che ha caratterizzato la visita del torreggiante primo cittadino della più famosa città del mondo. Tutti i presenti, politici compresi, sembravano come invasi da un improvviso e inconsueto orgoglio patriottico: sarà stato, forse, per la vicinanza del nostro educato Tricolore alla più raggiante e trionfante “Stars and Stripes” statunitense. Sulla scia di tale irrefrenabile entusiasmo, la bravissima cantante grassanese, Vittoria Siggillino, dopo aver eseguito, mano sul cuore, the Star Spangled Banner, ha incitato, tutti i presenti, a battere le mani, a tempo, sulle note del buon Michele Novaro. Tutto ciò ha contribuito, comunque, a rimarcare il bel clima di festa che si respirava in piazza Arcangelo il Vento.
Prima del discorso di “zio Bill” (così è stato simpaticamente apostrofato mr. De Blasio nei cori dei bambini) è intervenuto il sindaco di Grassano, Francesco Sanseverino, il quale ha ricordato, al collega statunitense, di quando nonna Anna insegnò a mamma Maria come preparare la parmigiana di melanzane, il piatto preferito del primo cittadino newyorchese. Sanseverino, prima di lasciare spazio ai saluti del presidente Pittella, ha espresso il suo orgoglio nel diventare, a breve, concittadino del sindaco di New York, augurandogli di varcare presto i cancelli della Casa Bianca.
“E’ bello essere a casa”. La “e” un po’ “all’americana”, ma non fa niente! Zio Bill, su quel palco, sembrava altissimo. Pareva avesse gambe lunghissime capaci di scavalcare l’intera piazza, gremita di nanetti, con un passo solo. L’ho immaginato con cilindro e barba bianca, chissà perché?
Come si fa con parenti e amici che non si vedono da tanto tempo, Bill De Blasio, ha innanzitutto presentato la sua famiglia: la signora Chirlane McCray e i suoi due figli, Dante e Chiara, chiamati così in omaggio all’Italia e in particolare al “Divin Poeta” e alla Santa d’Assisi. Parlando “piano piano” in un “quasi perfetto” italiano (si è inceppato solamente su “particolarmente”), mr Bill ha ringraziato tutti per la bellissima accoglienza e per il calore che i grassanesi gli hanno dimostrato per la vittoria alle elezioni.
“Questo, per la mia famiglia, è un posto speciale – ha ammesso sorridente – Ovunque andremo, porteremo Grassano nel cuore”.
Terminati i saluti in piazza del Municipio, la famiglia De Blasio si è recata a far visita a quella che fu la casa di Anna Briganti, nonna del sindaco statunitense. Peccato però che nessuno avesse pensato di far trovare loro la porta aperta e i quattro sono rimasti per un’ora sul pianerottolo dell’abitazione, in vico Chiesa, a fare foto e a scambiare strette di mano. Chissà se avranno pensato: “Closed door, visit made!”
I De Blasio, dopo aver apprezzato le opere e i presepi del maestro Francesco Artese, sono stati invitati a Palazzo Materi dove il Consiglio comunale ha conferito, al sindaco della Grande Mela, la cittadinanza onoraria.
Prima di concludere la visita e salutare Grassano, il neocittadino e la sua famiglia hanno potuto gustare un ricco buffet, preparato dagli chef Guastamacchia e De Muro, nel quale non poteva mancare la tanto amata parmigiana di melanzane.
Goodbye mayor!!!
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