Di Giuseppe Onorati
Il nome Nello Giudice, in Italia, evoca subito e contemporaneamente: il nome di Pino Mango, di cui è stato storico bassista; la garanzia di trovarsi difronte ad uno dei migliori bassisti pop italiani.
La sua cifra stilistica c’informa di una superlativa ritmicità, che prepotentemente, in ogni sezione ritmica, di ogni brano dal vivo o inciso alla cui esecuzione Nello Giudice abbia partecipato, risalta.
Giudice può essere considerato un’eccellenza nella nostra regione, in quanto è uno dei rarissimi casi per i quali un musicista sia riuscito, con elevati risultati professionali, a collaborare con nomi importanti del mondo della musica italiana e non soltanto, come la sua storia dimostra.
La sua storia è quella di uno dei “beati” figli della generazione di adolescenti che si sono formati durante gli anni Settanta, uno dei momenti più proficui e suggestivi per la crescita e l’ispirazione artistiche e culturali, trovando la maturità alle soglie del decennio successivo, periodo fertile per lo sviluppo di molte forme musicali e del mercato discografico.
La carriera di Nello Giudice in due momenti precisi , vissuti quasi in pieno parallelo, ritrova le sue basi di partenza.
Nel 1980 esordisce come componente del gruppo New Wave fondato a Napoli dal chitarrista e compositore Canio Loguercio, di cui fanno parte, oltre appunto a Canio Loguercio e a Nello Giudice, anche Daniele Sepe, Rocco De Rosa, Roberto Schiano e Pasquale Trivigno. Un gruppo che si affaccia in modo egregio sulla scena del nuovo corso in Italia, per la maestria con cui si sanno condire le atmosfere New Wave con echi di jazz e mediterranei, tanto che il critico Ernesto Assante, in occasione del Secondo Festival Rock di Bologna nel 1982, dove i Little Italy si classificano terzi alle spalle dei Litfiba e dei Denovo, li definisce i Talking Heads italiani.
L’altro momento fondamentale per l’ inizio della carriera di Nello Giudice, è l’entrata nel Cracas Jazz Quartet di Potenza, nel 1982, fondato dal maestro Giancarlo Cracas, che sarà fondamentale per crescita e maturità tecniche, rendendo Giudice un bassista poliedrico, capace di spaziare con disinvoltura dai linguaggi del rock a quelli del jazz e sue derivazioni.
Nel 1982, proprio mentre è impegnato con il quartetto di Cracas, condividendo uno spazio comune per le prove, conosce un giovane e promettente cantautore lucano di Lagonegro, che sta facendosi strada, tal Pino Mango. Ne nasce una grande amicizia, che dopo qualche anno, porterà i due artisti a collaborare senza interruzioni.
Intanto continua, fino al 1986,l’impegno all’ interno dei Little Italy, fra passaggi televisivi, esibizioni concertistiche e nel 1985 il gruppo partecipa al film “Blues metropolitano” diretto da Salvatore Piscitelli, con Marina Suma, Barbara D’Urso ed Ida Di Benedetto. Al film, che ha una trama sviluppantesi attorno all’ambiente partenopeo underground della musica, partecipano diversi artisti fra cui anche Pino Daniele, Tullio De Piscopo e Tony Esposito.
Nel 1986 i Little Italy si sciolgono ed il bassista potentino inizia un nuovo corso di collaborazioni.
Innanzitutto partecipa al video del brano di Tullio De Piscopo (conosciuto in occasione di “Blues metropolitano”) “Radio Africa” e poi viene richiesto dal fratello e collaboratore di Pino Mango Armando, per realizzare il progetto dei Dum Dum Pop, gruppo di elettro-pop capeggiato da Armando Mango. Nel progetto Giudice inserisce anche un suo amico potentino, tastierista e programmatore del suono (anch’egli proveniente dai Little Italy), Rocco Petruzzi, che diverrà storico arrangiatore di Pino Mango. Il progetto dura giusto il tempo della fervente stagione promozionale televisiva, fatta da palcoscenici come il Festival Bar e simili, che in quella metà anni 80’sostenevano ed erano sostenuti da un robusto mercato discografico.
Nel 1987 poi arriva la tournée con Nino Buonocore, reduce dal successo sanremese “ Rosanna”, per poi nel 1988 stabilizzarsi con la collaborazione che ha contraddistinto più di tutte la carriera di Nello Giudice , quella con Pino Mango. Ci saranno altre illustri collaborazioni sul finire degli anni Novanta, con i Mattia Bazar, con Dalla, con Baglioni e Battiato ma la traiettoria fondamentale, tracciante la storia musicale di Giudice, sarà quella di Pino Mango.
Sempre nel 1988, momento di un’ormai conclamata maturità professionale, Nello Giudice intraprende l’altra metà della sua attività musicale, quella della produzione e con gli amici ex Little Italy Canio Loguercio, Pasquale Trivigno e Rocco De Rosa, fonda a Campomaggiore uno degli studi di produzione più importanti del Mezzogiorno, dandogli proprio il nome del loro gruppo: Little Italy. Anche per quanto riguarda la produzione, l’attività passa alla storia come un’eccellenza del campo in regione, in virtù dei nomi altisonanti nazionali ed internazionali che vi hanno registrato: Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Mango, Paolo Fresu, Miroslav Vitous, Teresa De Sio, Emilio Solfrizzi. Lo studio poi nel 2006 verrà spostato a Potenza e vi collaborerà anche l’ottimo fonico potentino Gianluca Sanza.
Con il progetto Officina Edizioni Musicali, Giudice produce anche artisti emergenti come: il cantautore potentino Ugo Bezzi, i Babalù, i Musica Manovella e soprattutto i beneventani Rei Momo, i quali hanno all’attivoanche una collaborazione con Mango.
Come succede a chi abbia una carriera lunga, con un percorso sempre in crescita, anche a Nello Giudice tocca raggiungere degli spazi ancora non occupati: quello delle collaborazioni internazionali. Ebbene, ciò avviene in due occasioni e con due nomi illustri. Nel 2004, partecipando alla registrazione di “Locomotive Breath” fatto dalla cantautrice AlessiaD’Andrea, ha la possibilità di suonare con Ian Anderson, eccellente flautista e storico leader dei Jethro Tull; mentre, nel 2008, partecipa alla registrazione del brano di Skin “Tear Down These Houses” per la colonna sonora del film di Gabriele Muccino “Parlami d’amore”, arrangiata da Rocco Petruzzi.
Attualmente si occupa di produzioni in Campania, nell’ambito del progetto Social Recording Studio, in collaborazione con l’associazione Musikattiva. In seno a tale progetto nel 2019 è stato prodotto il brano “In punta di piedi” della cantautrice Cristina Cafiero, che è arrivato fra i 65 selezionati sulle 842 domande di partecipazione, per il concorso Sanremo Giovani ed il video di questo brano è stato realizzato dal potentino Rocco Messina.
Se il concetto di eccellenza intende rappresentare un’emersione particolare ed il raggiungimento di risultati al di sopra della media in un contesto, Nello Giudice di sicuro può annoverarsi alla luce della sua storia professionale, come un’eccellenza lucana della musica.