MATERA – “La Regione Basilicata è orgogliosa di essere stata protagonista del viaggio di Matera, capitale europea della cultura per il 2019. Questa esperienza ha dimostrato all’Europa e al mondo intero che questa parte dell’Italia, per troppo tempo vista con lo stereotipo di un Sud piagnone e indolente, è in grado di costruire qualcosa di utile per sé, per il Paese e per l’Europa”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi che venerdì 20 dicembre 2019, a Matera, ha partecipato agli incontri conclusivi per la capitale europea della cultura 2019.
“E questo è accaduto perché Matera 2019, fin dalla sua candidatura – ha aggiunto il Presidente -, ha messo al centro della sua attività le persone, la cura delle persone, la cura della comunità. E tutti gli eventi organizzati in questo anno speciale sono serviti non solo ad accrescere e qualificare lo spirito e l’anima dei cittadini, ma anche e soprattutto ad arricchire le persone di nuove competenze. Ed è questo il migliore antidoto alla fuga dei nostri giovani dalle nostre terre. La cultura è uno dei principali strumenti che può aiutarci a risolvere i grandi problemi del nostro tempo che non riguardano solo la Basilicata, ma il mondo intero. Penso, ad esempio, allo spopolamento dei piccoli centri urbani, alla lontananza dalle grandi metropoli, a un generale e complessivo invecchiamento delle nostre comunità a causa della fuga dei giovani, ma anche della sempre più ridotta natalità”.
“I numeri prodotti da questa esperienza – ha detto ancora Bardi – ci lasciano ben sperare. Stiamo provando a rafforzarli con politiche di sostegno rivolte ai settori tradizionali e a quelli più innovative come l’industria culturale. La nostra prima missione è quella di mettere in campo azioni a favore del futuro dei nostri giovani e della nostra Basilicata.
Matera2019 rappresenta un modello riconosciuto ormai non solo in Italia, ma anche in tutta Europa, soprattutto per quel che riguarda la co-creazione diventata anche grazie all’esperienza di Matera elemento centrale delle politiche di sviluppo culturali europee – e per una nuova dimensione del rapporto fra i cittadini e le istituzioni. La Regione Basilicata continuerà a fare la sua parte perché la crescita di Matera e della Basilicata non si interrompa nel 2019. Dire che si chiude un anno fa riferimento all’aspetto temporale. In realtà Matera non si chiude perché tutto quello che è stato creato in questa città e soprattutto tutti gli eventi che hanno caratterizzato questo periodo non devono rimanere degli eventi a se stanti. Bisogna pensare a Matera anche in una prospettiva futura, perché tutto quello che è stato fatto deve continuare e soprattutto deve portare non solo Matera ma l’intera Basilicata ad essere protagonista in un più ampio disegno che non è solo italiano ma europeo”.
“Sostenere Matera e la Basilicata – ha concluso Bardi – significa sostenere tutto il Sud Italia, significa sostenere tutto il sistema Paese, significa sostenere non un territorio, ma un vero e proprio modello innovativo di sviluppo che certamente può essere replicato e trasferito anche in altre zone del paese. Nelle prossime settimane cercheremo di lavorare insieme a tutte le istituzioni del Mezzogiorno per riaprire il dibattito intorno alle questioni meridionali proprio a partire da Matera e dalla sua esperienza di capitale europea della cultura”.
Durante l’intervento di Bardi dalla sala si sono levati fischi e mormorii che sono stati stigmatizzati dal Sindaco di Matera, Raffaelo De Ruggieri.
“Il tifo da stadio, in questi contesti, – ha detto De Ruggieri – è fuori da ogni ragione perché è frutto di un’esplosione istintiva. La cultura è, invece, meditazione, riflessione e sforzo di pacificazione. E’ solo attraverso la pacificazione – ha aggiunto – che possiamo raggiungere insieme i traguardi.
Esprimere umori negativi in una serata di festa, non serve a nulla, non paga nessun risultato e non raggiunge gli obiettivi, che sono comuni, e che – ha concluso De Ruggieri – devono portare ad un salto in avanti della intera regione Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia”.