Si è tenuto ieri, venerdì 13 maggio, nella sala convegni del Museo Archeologico Provinciale di Potenza, l’incontro conclusivo del progetto “Le parole sono pietre. Cyberbullismo e Solidarietà”, organizzato dall’Azienda Sanitaria di Potenza e dal Laboratorio sul cyberbullismo del Consultorio Familiare in collaborazione con l’associazione “Il cielo nella stanza”, incentrata sul contrasto della violenza online.
Il progetto ha coinvolto gli allievi di alcune classi di prima media dell’Istituto Comprensivo “Domenico Savio” di Potenza, che si sono dedicati a laboratori di scrittura, fumetto e alla realizzazione di un cortometraggio sui temi del bullismo e del cyberbullismo. seguiti dai docenti e da professionisti dei settori di riferimento, nonché da un team di psicologhe.
Il lavori sono stati presentati nel corso dell’incontro dagli stessi bambini che, entusiasti della nuova esperienza vissuta, hanno colto l’occasione per esprimere le loro opinioni sul fenomeno del bullismo e della sua evoluzione digitale, il cyberbullismo, fenomeno sempre più emergente ma non ancora conosciuto e considerato a pieno per la sua reale gravità.
Gli alunni si sono soffermati sugli esiti, spesso tragici, delle vessazioni online, non meno pericolose di quelle fisiche, sul valore della vita e sull’importanza fondamentale del dialogo, in famiglia, come a scuola. Esternare i propri problemi e raccontare a persone fidate la presenza di elementi violenti (fisicamente e psicologicamente), non può che aiutare le vittime ad uscire da tali situazioni di oppressione e a prevenirle per il futuro, e, allo stesso tempo, individuare e curare quanti, all’apparenza bulli e sicuri di sé, nascondono ben altro tipo di problemi. Ascolto, informazione e prevenzione, dunque, come punto di partenza per il contrasto ai fenomeni di violenza fisica e digitale tra i ragazzi.
Intervenuti in sala Cristiana Mecca, direttore amministrativo ASP, Andrea Barra, psichiatra dell’Ambulatorio ASP cyberbullismo, Liliana Romano, responsabile UOSD consultorio Potenza, Nino Cutro, presidente dell’associazione “Ilcielonellastanza”, Diana Camardo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Domenico Savio”, Maria De Carlo, coordinatrice Nucleo operativo per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo USR Basilicata. Presenti, inoltre, alcuni dei professionisti che hanno seguito gli alunni durante le attività dei laboratori. Ne hanno spiegato le motivazioni e i risultati le psicologhe Chiara Sassano, Olga Stigliano e Federica Cosenza che li hanno gestiti insieme a Vita Buongermino, Teresa Sabia e Simona Basentini, tutte facenti parte dell’Associazione “Il cielo nella stanza”; e il fumettista Gianfranco Giardina. Per l’Asp hanno collaborato al progetto l’assistente sociale Carmela Cozza e la psicologa Marilena Pappadà dell’Ambulatorio Cyberbullismo dell’ASP, coordinati dalla responsabile del Consultorio familiare ASP, dott.ssa Liliana Romano, e coadiuvati dallo psichiatra Andrea Barra,
«La giornata di oggi è il momento apicale del progetto di educazione affettiva portato avanti per tutto l’anno e incentrato sul rispetto della persona altrui – dice la preside Diana Camardo, assicurando la prosecuzione del progetto anche per l’anno prossimo – I genitori talvolta tendono a sminuire il problema, accorgendosene solo quando è successo l’irreparabile. I genitori devono capire e partecipare molto di più al patto formativo che si crea con la scuola all’inizio dell’anno».
Attenzione all’uso e alle insidie della rete e alla prevenzione, nell’intervento di Cristiana Mecca, ASP:
«Internet nelle mani degli adolescenti la fa da padrone. È un mezzo per comunicare e imparare ma anche uno dei mezzi più pericolosi in mano ai nostri figli. Il passaggio ai computer e ai tablet ha reso incontrollabile il fenomeno e spesso gli adulti non sono adeguatamente preparati. La prevenzione è il principale ambito di intervento sul quale il nostro sistema nazionale e regionale deve puntare. Quando si parla di prevenzione si pensa subito a quella in ambito clinico, non si pensa mai alla comunicazione, alla formazione e all’informazione, anche per gli adulti».
A tal proposito, il consultorio di Potenza è attivo per quanto riguarda il sostegno sulle capacità genitoriali.
Si è rivolto direttamente ai ragazzi, con esempi di vicende realmente accadute, Nino Cutro, presidente dell’associazione “Ilcielonellastanza”:
«Voi avete avuto la possibilità – ha detto – di imparare cose davvero importanti e adesso dovete spendervi per gli altri. Il bullo non si interessa se la vittima è bella o brutta, ma se è gestibile, debole, per mettere in mostra tutte le sue insicurezze. Il nostro progetto si occupa di fare prevenzione e di aiutare chi ha bisogno, sia vittime che bulli e anche le famiglie, per prendere coscienza del problema. Dobbiamo recuperare il rapporto personale, sforzandoci anche noi adulti di dare l’esempio».
A conclusione dell’incontro è stato proiettato il cortometraggio realizzato dai ragazzi con la regia di Gabriele Masi. Ve lo proponiamo