L’anziano non “scarto” della società ma risorsa da rispettare | Se n’è parlato in un convegno a Potenza

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Giovedì 4 maggio 2023 – “La vecchiaia non solo perde la sua dignità, ma si dubita persino che meriti di continuare. osì, siamo tutti tentati di di nascondere la nostra vulnerabilità, di nascondere la nostra malattia, la nostra età, la nostra vecchiaia, perché temiamo che siamo l’anticamera della nostra perdita di dignità”

Don Mario Galasso, direttore dell’Ufficio Pastorale per la Salute, (nella foto di copertina mentre introduce il convegno)non poteva introdurre meglio il tema del convegno che l’organismo diocesano, insieme alla Consulta, ha organizzato ieri nell’auditorium dell’ospedale San Carlo di Potenza, del quale don Mario è Cappellano.
Qual’è stato il tema affrontato? “La cultura dello scarto”. Quella cultura, per dirla con Papa Francesco, che “colpisce tanto gli esseri umani quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura”.
Gli anziani sono vittima di questa “cultura dello scarto” imperante e, aspetto ancora più preoccupante, che cresce senza che ci si renda conto.

Il convegno, svoltosi nell’auditorium dell’ospedale San Carlo di Potenza, ha stimolato riflessioni, fatte proposte per uscire da questa situazione, per ridare all’anziano quella dignità che troppo spesso gli viene tolta soltanto perchè superati gli anta.

(Da sinistra: il prof. Don Emilio Salvatore, il Sindaco di Potenza Mario Guarente, il Vescovo Salvatore Ligorio

A porre il problema con la sua relazione è stato il prof. don Emilio Salvatore, preside della Facoltà di Teologia dell’università di Napoli,
“La tentazione dello scarto ci porta fuori strada perchè – ha detto don Emilio – la vecchiaia diventa quasi un errore, un modo più vulnerabile di vivere, in una società nella quale valo solo chi sta al passo con i tempi”.
“Si tratta di far comprendere – ha affermato ai nostri microfoni – che non esiste una età migliore ed una peggiore. Si tratta di valorizzare la sapienza di ogni età. E’ chiaro che l’età dell’anziano porta con sè delle fragilità. Ma anche nell’età giovanile ci sono. La cultura dominante ha fatto della giovinezza il target di tutto i bisogni. Questo non corrisponde alla realtà. Bisogna educare soprattutto i giovani a guardare diversamente alla vita”.

La dr.ssa Tricarico (al cntro) durante il suo intervento. A sinistra il Direttore Generale dell’ospedale San Carlo, Giuseppe Spera; a destra la giornalista Grazia Napoli

Sulla fragilità dell’anziano, sulla malattia geriatrica si è soffermata nel corso del convegno la dr.ssa Maria Tricarico alla quale abbiamo chiesto se è sufficiente la medicina per accompagnare nel modo migliore l’anziano in questo percorso di vita.
“Certamente no. E’ importante – ha detto – che l’anziano abbia quel contesto ambientale, familiare e sociale nel quale poter essere curato non solo fisicamente. Per questo, dobbiamo migliorare tutti, soprattutto i giovani che possono dare valore a queste persone fragili. L’anziano, non dimentichiamolo, è il paziente più bisognoso in una società che corre, va avanti, lasciando dietro purtroppo chi ha bisogno”.

Società che – ha ribadito il Vescovo mons. Salvatore Ligorio il quale ha concluso il convegno, che deve valorizzare le diversità, e rivolgere attenzione a chi ha bisogno. Molti organismi, Caritas in primis, lo stanno facendo, ma tutti devono sentirsi impegnati in questo

In apertura delle assise, coordinate dalla collega Grazia Napoli, sono intervenuti il Sindaco di Potenza. Mario Guarente (“Spesso è sufficiente un piccolo gesto per non far sentire solo l’anziano”) , e il direttore generale dell’ospedale San Carlo, Giuseppe Spera, il quale ha ricordato l’impegno del personale medico e paramedico del nosocomio per rispondere al meglio alle esigenze degli anziani.