Applausi a scena aperta per la prima rappresentazione dell’opera lirica “Bohème” di Giacomo Puccini, in scena ieri presso il Teatro Francesco Stabile di Potenza.
Il cast, composto da giovani e talentuosi attori italiani ed internazionali alcuni dei quali vincitori del concorso internazionale per cantanti lirici “OperaLive Competition”, ha recitato i quattro quadri dell’opera, ispirata al romanzo Scènes de la vie Bohème di Henri Murger e su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, sotto la direzione artistica del M° Pasquale Menchise e la regia del M° Alberto Paloscia.
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Giovane è anche il maestro concertatore e direttore d’orchestra venezuelano Joshua Dos Santos, che ha diretto magistralmente l’Orchestra Sinfonica Lucana nell’esecuzione delle musiche pucciniane.
La produzione è dell’Orchestra da Camera e Sinfonica Lucana e dell’Impresa Lirica C.I.A.L.M. di Roma. Il coro è il “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno (M° Giovanni Farina). Drammaturgia e luci di Sergio Licursi.
«La lirica torna nello Stabile nel suo posto più congeniale – ha commentato il direttore artistico M° Menchise – anche grazie ad una delibera del Comune di Potenza che per tre anni sosterrà attività di pregio culturale. L’interesse dei giovani per la lirica fa ben sperare per il futuro e l’Orchestra da Camera Lucana è l’unica in Basilicata riconosciuta dal Ministero per produrre lirica. La rappresentazione teatrale ha costi elevati e si sta già pensando di portarla fuori dai confini nazionali».
Apprezzamenti verso la città e la sua rinascita artistica anche da parte del regista della messa in scena M° Alberto Paloscia, Direttore Artistico della Fondazione Teatro Goldoni che ha dichiarato: « La Basilicata ha una città più bella dell’altra, Potenza è una città bellissima, sta vivendo una bella rinascita e il teatro è bellissimo e dotato di una buca d’orchestra. Spero sia l’inizio di un grande futuro».
Il Maestro ha poi aggiunto un commento sull’opera e i suoi temi:
«Bohème nasce come opera corale, ma senza un vero protagonista anche se Rodolfo e Mimì hanno le arie più belle. Puccini ha esaltato l’animo femminile, ci sono atmosfere melanconiche, luci soffuse, l’idea della giovinezza che fugge e del primo incontro d’amore che noi tutti ricordiamo. L’opera si può fare con varie tipologie di cantanti, più bravi e meno bravi, e il pubblico si commuove. Ci sono momenti di grande festa ma anche la solitudine di fronte alla morte».
Gioie e dolori dell’amore vissuti dai personaggi in uno spaccato della loro vita bohèmien nella Parigi del 1830, hanno coinvolto il numeroso pubblico lucano in sala che più di una volta non ha esitato ad applaudire durante le brevissime pause di recitazione.
Il motivo può essere sintetizzato dalle parole di Lev Pugliese, direttore artistico della C.I.A.L.M di Roma:
«La Bohème è un’opera drammaturgica tra le più perfette, adatta ad un giovane pubblico perché è una storia d’amore nel periodo bohèmien quindi di libertà e bellezza, in cui il sogno della vita viene infranto. Il messaggio dell’opera è puro romanticismo che ha ovviamente venature malinconiche. Il teatro Stabile si presta bene alla rappresentazione, è il classico teatro all’italiana studiato per ospitare la lirica e dotato di una buca d’orchestra».
Si replica venerdì 11 settembre, con sipario alle 20.30.
È invece in cartellone per dicembre l’opera Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, sempre al teatro Stabile e per la medesima produzione.