Valore estetico, identità, cultura, qualità dell’artigianato sono i motivi conduttori della decima fiera dell’artigianato tolvese in programma a Tolve dal 13 al 16 settembre per iniziativa dell’Associazione Artigiani Tolvesi e Confartigianato con il patrocinio del Comune.
La manifestazione – spiegano i promotori – si terrà nel caratteristico Chiostro del Convento dei Cappuccini in Corso V. Emanuele. In appositi stands, allestiti per l’occasione, artigiani del settore artistico e tradizionale presenteranno e promuoveranno le produzioni tipiche del territorio.
Per gli artigiani che hanno deciso di esporre è l’occasione per incontrare un vasto territorio, mettendo in evidenza la straordinaria attività delle piccole imprese artigiane.
Purtroppo, non solo a Tolve – evidenzia Confartigianato – è scomparso quasi del tutto l’artigianato tradizionale (sarti, calzolai, barbieri, etc.), sino agli anni ottanta un’eccellenza di capacità dei tolvesi che si sono trasferiti nel capoluogo di regione, in altre parti d’Italia e all’estero. Ciò è accaduto sia per motivi di mercato, sia per il fenomeno dell´emigrazione che ha determinato un calo demografico, interessando soprattutto le fasce giovanili della popolazione.
Le figure a rischio estinzione – continua Confartigianato – sono quelle dell’arrotino ambulante, del calderaio stagnino che ripara le pentole, dell’artigiano del rame, del calzolaio, del maniscalco per cavalli da corsa o bovini, di costruisce canestri o ripara ombrelli , mentre le aziende che resistono alla crisi, sono quelle dei falegnami, dei calzolai e dei corniciai, e resistono anche imprese che lavorano il rame e il ferro”.
“Alcuni lavori non si fanno più perché, purtroppo – afferma Antonio Miele, presidente Confartigianato – una cultura della formazione del nostro paese per troppo tempo ha tralasciato la preparazione di competenze specializzate, soprattutto nei settori professionali, non curando il momento della formazione di esperienze di questo tipo; c’è stato un progressivo allontanamento e chiaramente nel tempo si è perso la capacità di integrare le competenze. Pensiamo ai metalmeccanici specializzati, ai tagliatori, ci sono diversi settori specializzati che si formavano in azienda dopo un lungo percorso di preparazione e specializzazione. Nel tempo si è persa questa relazione forte tra formazione professionale ed inserimento nell’azienda e domina un modello culturale che contrappone il sapere al saper fare, la conoscenza teorica alle competenze tecniche e pratiche. Con il risultato che i giovani non trovano lavoro e le aziende non riescono ad assumere lavoratori. La situazione è addirittura paradossale: da un lato gli imprenditori non riescono a trovare manodopera qualificata, dall’altro abbiamo un esercito di giovani tra 15 e 29 anni disoccupati”.
Per questi motivi Confartigianato ha inteso dare ulteriore sviluppo al progetto Maestros Academy, ideato da una nota azienda coreana di tecnologie “per creare un contatto tra sapere artigiano italiano e nativi digitali” e guarda con buone aspettative alla nuova normativa regionale per l’artigianato.
Con l’apertura della fiera il 13 settembre si terrà un incontro-dibattito dal titolo “La nuova legge regionale organica in materia di artigianato” che si terrà alle ore 11.00 presso la Sala Riunioni SS. Annunciata.