Continua la canzone della tradizione potentina “Lu bracciale”: “…gnara piglià lu male a chi l’hadda desprezzà”.
Che i potentini fossero devoti al loro protettore è scritto nella storia. Onore al merito all’amministrazione comunale di essere partiti da questo e, in collaborazione con la Diocesi, aver programmato per il 2019 “L’Anno Gerardiano, SANGERARDO900” a nove secoli dalla morte del Santo Patrono della Città di Potenza, San Gerardo La Porta. Ricco il calendario con 70 eventi e 171 appuntamenti.
“Uno sforzo imponente – ha detto il sindaco di Potenza, Dario De Luca – che porrà la nostra città all’attenzione locale e nazionale per onorare la figura di un Sant’uomo, un Santo sacerdote, un Santo Vescovo, che si è donato completamente alla nostra terra e al nostro popolo e nel quale, il nostro popolo ha riscoperto e riscopre ancora oggi, quella unità di valori, quella tradizione di fede e quella comune speranza che ne hanno contraddistinto e ne contraddistinguono il suo essere comunità”.
Sull’essersi donato alla città di Potenza, ai suoi abitanti, venendo da Piacenza, si è soffermato anche mons. Salvatore Ligorio. “L’obiettivo pedagogico – ha detto il vescovo – è quello di esercitarsi alla donazione con la certezza che essa sia l’unica strada per la civiltà, la civiltà dell’amore”.
L’assessore comunale alla cultura, Roberto Falotico, che con i suoi più stretti collaboratori (il dirigente Giancarlo Grano e il funzionario Antonio Capozza) ha lavorato all’impianto del programma, ha definito San Gerardo”un emigrante al contrario, sperando di non offendere la memoria di un grande personaggio storico, sociale e religioso che da Piacenza a Potenza scelse di dedicarsi alla nostra città e alla nostra Diocesi con una missione pastorale il cui obiettivo primo era quello di far crescere una comunità evitando chiusure e, contestualmente, riconoscendole le forti radici valoriali”.
Il programma di SANGERARDO900 – è stato spiegato durante la cerimonia di presentazione – ha l’obiettivo dichiarato di far riappropriare la memoria collettiva della figura del Santo Patrono che però è anche quella dell’uomo, dell’educatore, di chi sceglie di donarsi totalmente a una comunità diversa da quella di origine, ma che lo adotterà come fosse stata da sempre la sua, in uno scambio reciproco di “dare” e “donare”. Concetti vivi nel passato e che oggi rischiano di perdersi, perché soffocati da egoismi e chiusure fisiche e mentali. E, in quest’ottica, lo spirito di aprire a tutti, affinché tutti possano vivere da protagonisti un anno che per noi – ha precisato l’assessore Falotico – sarà di grande importanza morale e progettuale.
“L’Anno Gerardiano, SANGERARDO900 deve essere anche l’occasione – ha detto don Dino Lasalvia – per prendere coscienza che un uomo, un prete, che proveniva da una città lontana come Piacenza, ha dato la sua vita per l’emancipazione di un’intera città”. “È qui il segreto del nostro patrono – ha aggiunto don Dino – una comunità custodisce la memoria di un miracolo solo quando è educato a riconoscere che la forma della sua civiltà proviene dalla donazione della vita di un singolo per amore degli altri. San Gerardo, da bravo educatore, ha trasformato Potenza partendo da qui, ben sapendo che non ci può essere nessun inizio pedagogico se non si parte dall’offerta di sé stessi”.
Un anno tutto da vivere, dunque, il 2019 per la città di Potenza e per i potentini che, come vuole la tradizione, non mancheranno ancora una volta di “mett’ lu varniedd” per “gì appress’ a la pregissiona per la festa d’ lu Protettore”.