Sabato 13 novembre 2021 – Proseguono le assemblee dei lavoratori dell’indotto Stellantis nella zona industriale di San Nicola di Melfi.
Gli incontri sono organizzati dal comparto metalmeccanico di Cgil Cisl e Uil, rispettivamente Fiom Fim e Uilm.
Il segretario della Cgil di Basilicata, Angelo Summa con Giorgia Calamita della Fiom, Marco Lomio della Uilm e Giovanni Ottomano della Fim hanno incontrato i lavoratori nel piazzale antistante l’indotto MA.
“Questa crisi – spiega il leader della Cgil, Angelo Summa – sta dentro una visione programmatica in questa fase della transizione. Noi dovremo utilizzare bene le risorse che avremo a disposizione nei prossimi anni perché Melfi, Stellantis ed il suo indotto hanno una grande potenzialità.
Anche per questo motivo è fondamentale che la Regione, insieme al sindacato e le istituzioni, siano in gradi di definire l’allocazione delle risorse perché qui ci sono grandi competenze e nella transizione energetica dovremo saper valorizzare questo aspetto”.
“L’anello debole della vertenza Stellantis – commenta il sindacalista Fim, Giovanni Ottomano – è proprio l’indotto dove si sono persi già decine di posti di lavoro. Qui oggi si lavora non più di cinque giorni al mese e sebbene grazie al tavolo voluto dalle segreterie nazionali siamo arrivati ad avere un piano industriale che prevede la produzione di 4 modelli elettrici a Melfi il problema è come arrivare al 2024 senza perdere altra occupazione. La Regione sia parte attiva di questa trattativa”.
“Chiediamo a Governo e Regione Basilicata – aggiunge Giorgia Calamita – l’apertura ed un confronto vero con sindacato e imprese. Non si può pensare che i lavoratori paghino sempre il prezzo più alto ogniqualvolta siamo difronte ad una crisi. Questo è un territorio che negli anni ha dimostrato di avere grande competenza e produttività al contrario va premiato e non penalizzato”.
“Il 5 novembre scorso – ricorda Marco Lomio – a Melfi il primo cittadino, Giuseppe Maglione ha organizzato un incontro alla presenza dei sindaci dell’area nord di Basilicata, dei sindacati e del vescovo Ciro Fanelli. Da quel proficuo tavolo è venuto fuori un documento fondamentale che si riassume nella richiede di attenzione massima da parte della Regione Basilicata. All’assessore Cupparo chiediamo di riaprire il tavolo sulla vertenza Stellantis in tempi brevissimi”.
Il sindaco di Melfi, Giuseppe Maglione esprime grande solidarietà ai lavoratori di Stellantis e dell’indotto che sono alle prese con la crisi del settore automotive. “Mi sento vicino a tanti lavoratori – spiega Maglione – che vivono un momento davvero difficile. Per questo motivo trovo importante anche il ruolo svolto dalle forze sindacali che proprio in questi giorni stanno svolgendo delle assemblee davanti i cancelli di ingresso delle fabbriche dell’indotto Stellantis”.
Giovedì 11 novembre Cgil Cisl e Uil hanno incontrato i lavoratori davanti il piazzale della MA. “Anche durante le assemblee davanti le fabbriche dell’indotto Stellantis – conclude il sindaco di Melfi, Giuseppe Maglione – è stata ribadita la necessità che la Regione Basilicata riapra il tavolo sulla vertenza del gruppo Stellantis. Per questo motivo trovo fondamentale il documento che abbiamo preparato a margine dell’incontro dello scorso 5 novembre quando in municipio abbiamo affrontato la vertenza Stellantis alla presenza dei sindaci dell’area nord di Basilicata, del vescovo della diocesi di Melfi Rapolla Venosa, Ciro Fanelli e dei sindacati”.
IL DOCUMENTO VOTATO NELL’INCONTRO DEL 5 NOVEMBRE SCORSO
Si è tenuto il 5 novembre 2021, nella Sala Consiliare del Comune di Melfi, un incontro promosso dal Sindaco di Melfi e dalle sigle sindacali FIM, FIOM, UILM, FISMIC e UGL per discutere e pianificare iniziative qualificanti sulle prospettive, sui rischi e sullo sviluppo dello stabilimento Stellantis di Melfi.
Hanno partecipato il Vescovo di Melfi, Monsignor Fanelli, i Sindaci dei Comuni di Atella, Maschito, Rapolla, Rionero in Vulture e Venosa e i rappresentanti regionali di CGIL, CISL e UIL.
Dopo ampio dibattito tutti i presenti hanno convenuto di elaborare un documento di intenti, analisi e proposte.
È apparso essenziale innanzitutto verificare e tutelare i piani definiti e conquistati con Stellantis nel giugno scorso relativi alle prospettive produttive degli stabilimenti italiani e di quello di Melfi in particolare.
Non va però ignorato che la combinazione degli effetti negativi generali della pandemia e della crisi della produzione dei semiconduttori può ingenerare modifiche profonde e turbative nelle prospettive dell’impianto di Melfi, anche in ragione dell’ormai certo prolungamento della congiuntura negativa fino a tutto il primo semestre del 2022.
Forte preoccupazione desta altresì l’attuale blocco produttivo e la riduzione consistente delle giornate lavorative, l’impiego notevole della cassa integrazione, con le conseguenti turbative nella condizione salariale e di lavoro delle maestranze, soprattutto sulla linea delle Jeep Renegade e 500X.
È quindi quanto mai necessaria la ripresa di un confronto complessivo con il gruppo Stellantis per salvaguardare gli investimenti già deliberati, che devono andare a compimento, e che prevedono per lo stabilimento di Melfi la produzione nel 2024 di quattro nuovi modelli plurimarche.
Il tema centrale è salvaguardare gli asset che fanno del distretto di Melfi un “unicum” valido come cultura industriale, complesso di competenze, conoscenze suscettibili di ulteriore impiego ed avanzamento nelle strategie di Stellantis.
Occorre superare i ritardi e le disattenzioni per puntare a un rilancio delle politiche dell’auto e della manifattura come asset della ripresa post covid.
Una partita fondamentale che deve essere assunta dal governo nazionale, dal Presidente Draghi e dalle regioni sedi di stabilimenti Stellantis che devono intervenire direttamente sull’azienda per far pesare gli interessi del Paese.
Occorre istituire un tavolo permanente al Mise per tradurre le missioni specifiche del PNRR in azioni ed interventi e per coinvolgere le fondamentali competenze e funzioni propulsive dello Stato e delle Regioni, con scelte ed azioni concrete, di assoluto valore politico-strategico, per far convergere nell’area industriale di Melfi un potenziale straordinario di progetti, opere ed interventi coordinato e finalizzato a:
a) definire linee ed iniziative di consolidamento del complesso Stellantis, oltre ad una diversificazione possibile in nuove filiere, quali l’allestimento dei mezzi ferroviari, attrattive verso un indotto di media dimensione secondo filoni di promozione e di facility connesse alla Zes;
b) riempire la fase di transizione con programmi produttivi afferenti alla componentistica, idonei a preparare le nuove frontiere produttive e ad integrare l’impiego della manodopera;
c) rendere più attrattivo il polo di Melfi con la realizzazione in tempi brevi di una fitta rete di infrastrutturazione materiale ed immateriale, qualificando le esternalità dell’area, la logistica, la definizione a raggiera di connessioni veloci verso i corridoi Adriatico-Tirrenico e sul versante Jonico.
Appare dunque necessario che la Regione Basilicata, senza ulteriori indugi, convochi ed avvii con concretezza i lavori del tavolo su automotive a suo tempo rivendicato e costituito ma non ancora reso operativo integrandolo con esperti di livello nazionale e con l’apporto delle forze sociali.
L’auspicio è di far sì che il patrimonio complessivo di produzione e di lavoro qualificato racchiuso negli insediamenti italiani, meridionali e specie in quello avanzato – “di punta” – di S. Nicola di Melfi, possa superare questo momento critico rilanciando le prospettive dell’area del Vulture Melfese e dell’intera regione.