Mercoledì 3 agosto 2022 – La notizia che si temeva è giunta nell’incontro che le organizzazioni sindacali hanno avuto con l’azienda ITS: la committente MultiLog, a partire dal 6 agosto, cesserà il contratto con Stellantis.
Pertanto si materializzano i primi 85 esuberi veri.
“Come già ribadito nei giorni scorsi – si afferma in una nota delle segreterie territoriali di Fim – non accetteremo mai un percorso che prevede il licenziamento dei lavoratori.
Oggi, dopo gli annunci di tutti, bisogna passare ai fatti, in primis abbiamo chiesto all’azienda ITS di non procedere con le lettere di licenziamento ma di trovare ogni strumento utile per mantenere i lavoratori legati all’azienda.
Chiediamo immediatamente la convocazione del Dipartimento alle attività Produttive della Regione Basilicata per avviare una discussione che, come annunciato ieri anche dal presidente Bardi, deve vedere l’attivazione di ammortizzatori sociali propedeutici fino ad una discussione vera con i vertici di Stellantis ed all’attivazione del tavolo ministeriale nazionale per un rilancio del settore automotive che garantisca lavoro e “commesse” di tutta la filiera.
Pertanto, già a partire da venerdì, giorno della convocazione del tavolo automotive, bisogna affrontare una discussione non più sulle supposizioni ma sugli atti concreti che Stellantis sta mettendo in campo che prevedono riduzione di lavorazioni e i conseguenti licenziamenti”.
Sulla notizia di disdetta delle commesse da parte di Stellantis intervengono anche Luigi Ditella, segretario generale Filt Cgil, e Sebastiano Colucci, segretario generale Fit Cisl.
“Questa mattina abbiamo appreso dallazienda International T.S. che la committente Multilong ha cessato il contratto con Stellantis a partire dal 6 agosto nonostante le rassicurazioni della stessa sulla continuità lavorativa contrattuale fino al 31 dicembre 2023.
Abbiamo inviato una richiesta di incontro urgente agli organi di governo e istituzionali perché la politica scellerata di Stellantis sta creando un disastro sociale su una zona della Basilicata già in grave difficoltà.
La politica locale e nazionale – sostengono Ditella e Colucci – devono intervenire prima che si scivoli nell’abisso della cassa integrazione che porta al licenziamento. È un film già visto come nella difficile vertenza Auchan, con l’epilogo della Naspi per i lavoratori nelle more del bando di reindustrializzione. Allora come oggi il committente, in totale sprezzo del territorio, ha lasciato a casa intere famiglie per un solo calcolo finalizzato al maggior profitto, infischiandosene della situazione sociale dei lavoratori.
Speriamo che il tavolo del 5 agosto dia delle risposte concrete, anche se temiamo – concludono Ditella e Colucci – che la politica locale, così come per la vertenza Auchan, non abbia l’autorevolezza tale da tentare di salvaguardare i livelli occupazionali nell’indotto di San Nicola di Melfi, la cui crisi è stata generata da Stellantis.
Intanto prosegue l’azione di mobilitazione a partire dalle ore 22 di stasera fino alle ore 22 di sabato 6 agosto ed in concomitanza dell’incontro di venerdì 5 alle ore 16 ci sarà un presidio sotto la sede della Regione Basilicata di tutti i lavoratori dell’area industriale di San Nicola di Melfi.
Foto di copertina: sciopero lavoratori indotto Stellantis