Il bilancio sociale dell’inps di Basilicata, presentato dal Direttore Regionale Ciro Avallone, offre un quadro ben preciso della situazione occupazionale e, più in generale, di quella economica che integra, per certi versi, l’analisi fatta recentemente da Bankitalia.
Non è un caso che il direttore regionale dell’Inps di Basilicata, nella premessa faccia proprio riferimento ad essa.
Illustrando il bilancio sociale 2015, Avallone ha fatto ricordato quella che è la presenza sul territorio dell’istituto previdenziale (una direzione regionale, due provinciali, quattro agenzie: Policoro, Villa d’Agri, Lagonegro e Melfi; i punti Inps a Chiaromonte e Pescopagano), intensificata per meglio rispondere alle esigenze degli utenti, attraverso anche la sottoscrizione di protocolli.
Presenza nonostante la riduzione del personale, problema che ha ricordato lo stesso Presidente del Comitato d’Indirizzo e Vigilanza, Pietro Iocca (la dichiarazione in coda all’articolo), intervenuto all’incontro insieme al Presidente del Comitato Regionale Inps di Basilicata, Domenico Senzatela.
Avallone ha quindi fornito i dati relativi alle pensioni vigenti delle gestioni private in Basilicata “che – ha precisato – registrano la tendenza in diminuzione, già riscontrata nel corso degli ultimi anni, e in linea con il dato nazionale, per effetto delle disposizioni normative e degli interventi di riforma previdenziale, adottati a partire dal 2011 , fino alla L. 14/2012 .
In Basilicata, nel 2015 risultano vigenti 178.899 pensioni che, rapportate a quelle relative al 2014 (n. 181.459), evidenziano un decremento in misura percentuale del 1.42%.
Rispetto al dato demografico, risultano in pensione il 30,97% dei 576.619 abitanti della Basilicata
Se si considerano anche le pensioni di gestione ex Inpdap la percentuale di pensionati rispetto al numero di abitanti è del 36,09%”.
Per quanto riguarda la gestione pubblica – ha detto Avallone – la Basilicata si conferma anche per il 2015 tra le regioni con il minor numero di pensioni Inpdap, pari a 29.270, registrando sostanzialmente lo stesso numero di pensioni erogate nel 2014, con una differenza di 127 pensioni in più rispetto al precedente anno.
Il direttore regionale dell’Inps di Basilicata ha fornito dati anche relativi alle prestazioni non pensionistiche (disoccupazione e mobilità) “che – ha detto – hanno rappresentato in regione un fondamentale ed imprescindibile supporto economico ai lavoratori per le cause di perdita o sospensione del rapporto di lavoro. Nel corso del 2015 l’ Aspi e Mini Aspi introdotte dalla Legge di riforma del mercato del lavoro n.92/2012 dal 1 gennaio 2013, in sostituzione della disoccupazione ordinaria e di quella con i requisiti ridotti, hanno lasciato il posto ad una nuova prestazione istituita con il Decreto Legislativo n. 22/2015. Infatti, con decorrenza 1 maggio 2015, la NASpi ha sostituito l’Aspi e la Mini Aspi con la funzione di fornire tutela di sostegno al reddito ai lavoratori che perdono involontariamente la propria occupazione”.
Oltre al ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, le aziende hanno dovuto fare ricorso – ha aggiunto Avallone – ai normali strumenti che hanno garantito la protezione sociale ed economica dei lavoratori, quali la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per temporanee difficoltà di mercato o di altri eventi temporanei non dovuti a cause imputabili al datore o ai lavoratori; la Cassa Integrazione Straordinaria per le aziende che si sono trovate ad affrontare situazioni di crisi, riorganizzazione, ristrutturazione, riconversione o fallimento e infine la Cassa integrazione in deroga, destinata ad alcune categorie di aziende e lavoratori che non hanno i requisiti per accedere alla CIG ordinaria e straordinaria. Le domande di CIG ordinaria presentate in regione nell’anno 2015 sono state 9778 e precisamente 1.394 per l’industria e 8.384 per l’edilizia. Collegati alla cassa integrazione straordinaria sono i contratti di solidarietà, ossia gli accordi stipulati tra l’azienda e le rappresentanze sindacali allo scopo di evitare licenziamenti o di favorire nuove assunzioni attraverso una riduzione dell’orario di lavoro.
Altro sostegno assicurato dall’Inps – ha ricordato Avallone – è ai tirocinanti nell’ ambito del Piano Italiano di attuazione della cosiddetta “Garanzia Giovani”. A riguardo, è stata stipulata apposita Convenzione tra il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Basilicata e con deliberazione della giunta Regionale della Basilicata è stato definito il piano esecutivo regionale di attuazione della Garanzia Giovani che prevede il riconoscimento ai tirocinanti di indennità correlate ai tirocini secondo criteri e parametri individuati dalla Regione.
Avallone ha fatto quindi riferimento all’utilizzo dei voucher che in Basilicata dal 2014 al 2015 è aumentato del 61,4 %, all’attività ispettiva e legale dell’Istituto.
Sui dati forniti dal presidente Avallone, sono intervenuti, fra gli altri, rappresentanti sindacali e il presidente del Consiglio Regionale, Francesco Mollica, che ha definito il bilancio sociale dell’ente ““una orgogliosa, ma mite e composta valutazione del quadro socio economico presente nella nostra Basilicata. Uno strumento utile – ha aggiunto Mollica – per prendere atto di situazioni positive come quelle riguardanti ad esempio il settore meccanico. Si evidenzia infatti l’andamento dell’automotive le cui esportazioni sono più che raddoppiate rispetto al corrispondente periodo del 2014. Ma di contro diventa quello strumento utile a farci capire dov’è il problema e a ragionare su settori che richiedono di intervenire come può essere quello dell’edilizia. Un settore che oggi risente di un decremento dell’attività, da imputarsi certamente alla crisi generale del Paese ma, soprattutto, da addebitare alle mancate iniziative, anche normative ed amministrative, tese ad incoraggiare la ripresa”.
“Occorre dare continuità al rapporto tra Regione ed Inps – ha conclusoMollica – ma il prossimo passo è quello di avere un Inps efficiente da un punto di vista di ente di controllo al fine di contrastare la piaga del lavoro nero alimentato anche dalla mobilità e dalla cassa integrazione. Dunque essere garanti di trasparenza ed affidabilità”.
Ha concluso i lavori il Presidente del Comitato di Indirizzo e Vigilanza, Pietro Iocca, il quale sullo stato di salute dell’inps ha dichiarato.