La mano della mafia sull’eolico Basilicata? E’ quanto emergerebbe dall’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta che ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale il sequestro di beni all’imprenditore Santino Valenti di Gela, ritenuto dagli investigatori vicino al clan Rinziviello, facente capo a Cosa Nostra di Gela.
Valenti aveva realizzato due impianti in provincia di Potenza: uno in località Montocchio, nel Comune di Potenza; l’altro in località Serra Ventaruli di Avigliano. I due impianti sono stati sequestrati unitamente ad un fabbricato e al terreno sul quale erano stati realizzati.
Nell’ambito dell’inchiesta, a Valenti sono stati sequestrati anche altri beni in Sicilia, a Campobasso oltre che società di capitali e ditte individuali.
Ad insospettire gl’investigatori la posizione reddituale rispetto al patrimonio accumulato dell’imprenditore, che opera nel settore dell’ortofrutta ma che non disdegna – come ha dimostrato l’inchiesta – l’eolico fonte di guadagni che i magistrati ritengono non del tutto regolari.
Foto di copertina: Basilicata 24