Perchè il fatto non sussiste, il Tribunale di Potenza ha assolto i dirigenti dell’ex Fenice dall’accusa di disastro ambientale come contestato dalla pubblica accusa.
Per lo stesso motivo assolti anche i dirigenti dell’Arpab.
Il Tribunale ha rinviato comunque gli atti alla Procura, ipotizzando che nella condotta dei responsabili dell’inceneritore si possano ravvisare i reati d’inquinamento ambientale e ritardi nella bonifica del sito.
Assolti Vincenzo Bove (dirigente dell’Arpab),l’agenzia interinale Tempor, Luigi Montano (ex amministratore Tempor), Claudio Dresda, Ferruccio Frittella e Francesco Pesce (Arpab), Giancarlo Grano (dirigente del Comune di Potenza) e Domenico Antonio Iacobuzio (ex presidente dell’Acta), Salvatore Lambiase (ex dirigente della Regione) e Domenico Antonio Santoro (dirigente della Provincia di Potenza), Mirco Maritano, Giovanni De Paoli, Giorgina Negro, Norberto Zambellini e Vincenzo Grassia (questi ultimi ex responsabili della societa’ che gestiva l’impianto).
Per Salvatore Lambiase e Domenico Santoro, rispettivamente dirigente regionale e della Provincia di Potenza, il Tribunale ha rimesso gli atti alla Procura per quanto riguarda il reato di rifiuto di atti d’ufficio.
Nell’ambito del processo, il tribunale ha condannato l’ex direttore generale dell’Arpab, Vincenzo Sigilitto, a due anni e sei mesi per i reati di falso e abuso d’ufficio, e a sei mesi per rivelazione di segreti d’ufficio, che riguardano il filone relativo ad alcune assunzioni e gli atti successivi a dicembre 2009: il giudice ha invece disposto per l’ex dg dell’Arpab il “non doversi procedere” e l’assoluzione per gli altri capi d’imputazione. Alcune accuse sono invece cadute in prescrizione.