Poteva essere una tragedia se gli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Potenza non avessero rinvenuto e sequestrato ad un detenuto degli arnesi artigianali pericolosi che quasi certamente aveva intenzione di utilizzare contro gli altri ospiti e gli stessi agenti.
Gli arnesi erano in possesso di un giovane gambiano, richiedente asilo, arrestato a Melfi dopo che, sorpreso a rubare nel centro Commerciale Arcobaleno, aveva reagito contro i carabinieri, ferendoli.
Era giunto nella città federiciana trasferito dalla scorsa settimana in Basilicata dal Cara di Castelnuovo di Porto.
Nel far riferimento a quanto verificatosi nel carcere di Potenza, il segretario regionale dell’USSP Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria), Vito Messina, mette in risalto le capacità investigative del personale che hanno consentito di evitare la peggio, tant’è che la direzione della casa circondariale ha provveduto a trasferire immediatamente il detenuto.
Messina denuncia anche le condizioni a dir poco disumane in cui si lavora presso le strutture carcerarie della regione.
Problema questo più volte segnalato al Provveditore regionale di Puglia-Basilicata affinchè si prenda atto di questa situazione emergenziale.
“Ci auspichiamo – afferma Messina -che vengano elaborate regole di ingaggio chiare, da adottare nei casi di limiti, al fine di garantire la sicurezza a 360° per i detenuti e operatori.
Purtroppo continuiamo a registrare segnali, che – prosegue – ci portano a pensare che la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro, considerando che di recente abbiamo denunciato altre situazioni di esprema pericolosità.
Ci auspichiamo – conclude il segretario regionale dell’Ussp – che, con i cambi dei vertici del Dipartimento dell’