Dovranno comparire davanti ai giudici sette esponenti del partito Scelta Civica, fondato dall’ex presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, con l’accusa di aver falsificato le firme per la presentazione della lista alla Camera in occasione delle elezioni politiche del 2013. Lo ha deciso il Gup del Tribunale di Potenza, Rosa Maria Verrastro.
Si tratta di Rocco Smaldone, presidente del partito, Francesco Iantorno e Carmine Rosa, ritenuti gli esecutori materiali delle falsificazioni, e gli esponenti di Scelta Civica Nicola Becce di Potenza, Carlo Fermo e Arcangelo Marsico di Tito e Filomena Sassone di Melfi.

La falsificazione delle firme fu segnalata alla Digos da un’attivista del comitato Scelta Futura, Gabriela Firnzisz, di origine romena, che disconobbe la sua firma che era stata apposta per la presentazione della lista di Scelta Civica per la Camera.
Lista, capeggiata da Ernesto Navazio, che non raggiunse comunque il quorum necessario per eleggere un proprio rappresentante. Ottenne infatti 24.437 voti, pari al 7,9 per cento.
Nella vicenda era stata coinvolta anche Maria Teresa Merlino che rinunciò alla candidatura prima che fosse presentata la lista. E’ stata assolta a conclusione del processo svoltosi con rito abbreviato.