Giovedì 20 gennaio 2022 – In questi giorni si è molto sentito parlare di Piano Strategico Regionale. Il Consiglio regionale straordinario convocato nella giornata di martedì 18 gennaio 2022 (e aggiornato ad oggi, giovedì 20 gennaio) aveva appunto l’obbiettivo di discutere, ed eventualmente approvare, la proposta di Piano (SCARICA LA BOZZA) redatta dal Governo regionale.
LEGGI LA RELAZIONE IN CONSIGLIO DEL PRESIDENTE BARDI
Nello specifico la Bozza del Piano Strategico Regionale 2021/2030 è stata predisposta dal dottor Leonardo Cuoco, consigliere scientifico del Presidente Bardi, che si è avvalso degli elaborati predisposti dalla Svimez, del contributo di Territorio spa e della collaborazione del dottor Gianpiero Perri e la dottoressa Giovanna Cuoco.
Il Piano Strategico Regionale, secondo l’art. 45 dello Statuto della Regione Basilicata, ha il compito di:
- definire i grandi indirizzi di sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio regionale;
- evidenziare ed armonizzare le vocazioni dei diversi ambienti territoriali della Regione;
- curare l’attrattività del territorio regionale anche al fine degli investimenti nazionali,
europei ed esteri; - analizzare le dinamiche degli interessi individuati, per renderli più coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile;
- individuare la disponibilità delle risorse naturali ed umane;
- monitorare l’efficacia dei tempi di attuazione;
- definire partenariati;
- curare la pianificazione di area vasta;
- delineare le reti dei servizi pubblici, di comunicazione, di trasporto e di viabilità.
Durante le tappe preliminari, la Giunta Regionale: ha raccolto le informazioni utili per la predisposizione del Piano Strategico, sentite le Autonomie locali e le parti sociali ed ha predisposto una Relazione Illustrativa che è stata sottoposta al Consiglio Regionale (gli indirizzi sono stati approvati il 27 aprile 2021);
Nell’elaborazione del Piano Strategico, si è proceduto in questo modo:
- è stato illustrato il quadro normativo e illustrato sinteticamente lo stato della programmazione in atto;
- sono state condotte le analisi sulle dinamiche economiche, sociali e territoriali della Basilicata, per individuare le questioni strategiche alle quali il Piano è chiamato a dare risposte;
- si è proceduto a tracciare obiettivi, strategie ed azioni del piano strategico, da perseguire entro l’arco temporale del decennio 2021-2030;
- è stata costruita la nuova griglia progettuale ed allegate, per ciascun cluster, le azioni progettuali;
- sono state individuate delle proposte per riorganizzare la governance, funzionale all’attuazione delle azioni del Piano Strategico;
- è stato rappresentato il nuovo quadro finanziario.
L’ultima tappa prevede la trasmissione del Piano Strategico al Consiglio Regionale, corredato dei pareri delle Autonomie locali e della Conferenza Regionale per la programmazione, per la sua definitiva approvazione.
“Nelle fasi di elaborazione del Piano Strategico, la realtà emersa dall’analisi ha confermato la necessità di cambiare, già sollecitata dalle elezioni regionali del 2019, le strutture preesistenti – scrive il presidente Vito Bardi nell’introduzione della Bozza del PSR – Così come si sono consolidate negli ultimi decenni, dette strutture non solo non sono state in grado di contrastare le tendenze regressive dell’economia e della società, ma non esprimono forti propensioni al cambiamento. Da ciò, l’impegno della nuova Giunta di avviare il cambiamento, a partire dalle proprie strutture, consapevoli del ruolo e delle responsabilità primarie che la Regione è in grado di esercitare mediante i suoi strumenti di programmazione”, conclude Bardi.
COSA CONTESTA L’OPPOSIZIONE
Il Partito Democratico
“Non si sono registrati confronti con le parti sociali, gli enti locali, le organizzazioni rappresentative prima della composizione del PSR, come dovrebbe essere in democrazia”
Il Piano Strategico Regionale viene presentato, secondo lo statuto, nei primi sei mesi del nuovo governo regionale.
A marzo 2022 saranno passati tre anni dall’insediamento del Governo Bardi e il PSR, di fatti, ancora non è stato discusso in Consiglio Regionale. A dirla tutta, non è stato discusso da nessuna parte: non si sono registrati confronti con le parti sociali, gli enti locali, le organizzazioni rappresentative prima della composizione del PSR, come dovrebbe essere in democrazia.
Anche la discussione in aula è precaria, in quanto alle discussioni sullo sviluppo della Basilicata si preferisce anteporre quella sulle posizioni di potere.
Nel merito:
– un confronto doveroso con lo straordinario Piano Sud 2030 presentato il 14 febbraio 2020, prima della pandemia, dal Ministro Provenzano e poi riadattato alla gestione covid. Un piano scritto nei primi 5 mesi di governo, tanto per fare un esempio e poi modificato per perseguire il contrasto del virus. Così si spazza via la prima scusa;
– gravi mancanze sulla prospettiva del PSR che non guarda all’Agenda 2030, non affronta diverse questioni fondamentali (automotive, agricoltura, sanità, occupazione femminile, innovazione, piani industriali, cultura) e che strizza l’occhio al regionalismo differenziato;
– assoluta mancanza di riferimenti a chi guiderà questo piano, con quale struttura ed in che modo verranno gestiti ed investiti i fondi. Si registra l’incognita di come verranno integrati i fondi del PSR a quelli del PNRR, della programmazione europea 2021-2027 ed i residui della 14-20, la quota di FSC.
Noi crediamo che si debba agire seguendo le traiettoria dello sviluppo sostenibile individuano una strategia energetica non ancorata al fossile, che punti a generare nuovo lavoro per le professionalità lucane nel settore delle rinnovabili. Si valorizzino le nostre ricchezze naturali e paesaggistiche con un turismo sostenibile.
Non si può non tener conto dell’accordo Amazon-Stellantis e di come guidare un processo di transizione che tuteli i lavoratori. In questo contesto, chiediamo che i 9 milioni del progetto GOL vengano spesi per rafforzare le categorie a rischio.
Si utilizzino i fondi del Bando Borghi del MIC e della SNAI per dare nuovo respiro alle aree interne e periferiche, liberando il potenziale di luoghi e persone con la cultura e l’innovazione sociale. Si sostengano le associazioni e il III settore con i fondi disponibili.
Si lavori a stretto contatto con gli amministratori per programmare le risorse europee e quelle del PNRR. Convocheremo nei prossimi giorni una conferenza degli amministratori democratici proprio per confrontarci su questo.
Si dia alle donne ed ai giovani una concreta possibilità di realizzarsi: il Partito Democratico Basilicata ha presentato diverse proposte di legge nel merito che rilanciano la ricerca, l’università e la connessione di queste con l’impresa. Nessuna attenzione sui diritti civili, comunità LGBT, sul non lasciare indietro nessuno.
Sulla sanità, basta nascondersi e fare politica sulla salute dei lucani. “Lavoreremo – afferma il Segretario regionale del Pd, Raffaele La Regina – fin da subito ad elaborare un proposta grazie ad una importante Agorà che stiamo organizzando, da inserire nel nostro piano di sviluppo per la Basilicata. Chiuderemo a breve un cartello di iniziative ed Agorà che puntino ad allargare il campo ed a produrre proposta politica e programmatica, da incrociare ai risultati dei vademecum. Con l’ottimismo della volontà, noi faremo la nostra parte. Questo governo regionale faccia la sua, se ha a cuore i lucani e non il potere”.
IL MOVIMENTO 5 STELLE
“Nemmeno Bardi crede al Piano Strategico Regionale”
“A cera se struje e ‘a prucessione nun cammina” – Si potrebbe sintetizzare così il disastroso corso degli oltre due anni di legislatura con a capo la maggioranza di centrodestra. Il tanto decantato Piano Strategico Regionale, che negli ultimi mesi è diventato centro della propaganda di Bardi, si è rivelato un semplice pannicello caldo per cercare di nascondere l’alto tasso di rissosità delle varie componenti di maggioranza.
Lo affermano i Consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Perrino, Leggieri e Carlucci.
Durante la seduta di ieri si è avuta l’ennesima dimostrazione plastica dell’inadeguatezza del governo regionale che ormai si trascina stanco tra puerili lotte tra bande. Tutta questa situazione sta letteralmente paralizzando il lavoro delle commissioni. Basti pensare che la IV CCP non viene convocata da tempo immemore e ieri il Presidente Zullino si è nascosto dietro quello che è ormai diventato un evergreen: il pericolo di contagio. Perché allora non convocare le sedute in modalità telematica come successo nei mesi scorsi?
L’importanza che viene data al piano strategico regionale sta tutta nella relazione che ieri Bardi ha letto in maniera svogliata negli ultimi minuti della seduta. Basta riguardarsi il video della seduta per capire chiaramente che Bardi non ha alcun entusiasmo nell’elencare i punti di quello che è a tutti gli effetti un compitino che andava fatto per onorare lo statuto regionale.
Volendo essere ottimisti, ci auguriamo che almeno quei due o tre interventi sulla rete infrastrutturale regionale trovino il loro completamento in maniera tale da rendere finalmente attrattivo l’intero territorio regionale. Tutto il resto, alla luce della scarsa lungimiranza degli attori politici di maggioranza, è legato indissolubilmente alle mire orientate a piazzare bandierine in cerca di consensi da spendere in campagna elettorale.
Mentre all’esterno dei palazzi i cittadini faticano a destreggiarsi tra aumenti del costo della vita e i labirinti del tracciamento COVID (ormai saltato definitivamente), gli uomini di Bardi si accapigliano per poltrone nelle varie posizioni rimaste a disposizione.
I cittadini lucani non meritano tutta questa inadeguatezza e forse qualcuno all’interno della maggioranza Bardi dovrebbe iniziare a chiedersi seriamente se valga la pena andare avanti con la legislatura, offrendo ulteriori squallidi teatrini ad una cittadinanza ormai esausta.
ITALIA VIVA
“Piano strategico regionale. Logistica, agroalimentare, aerospazio, istruzione, agenzia forestale e valorizzazione del gas lucano grandi assenti”
“Anche se mai coinvolti nella redazione del testo, abbiamo inviato le nostre principali proposte. Italia Viva auspica che l’apertura manifestata da Bardi, non sia strumentale e possa accoglierle e renderle parte integrante del Piano Strategico Regionale che, alla lettura, ci è apparso essere senza proposte operative e con poca visione”.
“Abbiamo protocollato e consegnato il nostro documento, al netto della confusione e delle divisioni registrate in Consiglio. Ora la palla passa alla maggioranza con l’auspicio che possa accogliere, nel merito, il contributo che, come Italia Viva, abbiamo voluto condividere. Non sappiamo se l’apertura manifestata dal presidente Bardi sarà capace apprezzare queste proposte, e questo sforzo da parte nostra di migliorare il Piano strategico, per quanto possibile e di lavorare su temi che possono impattare sulla vita presente e futura dei lucani e delle lucane.
Piattaforma logistica ortofrutta in Valbasento e completamento della ferrovia nazionale Ferrandina Matera verso la dorsale adriatica per favorire il transito delle merci, agroalimentare 4.0, filiere industriali. Una nuova riforma fondiaria 4.0 attraverso l’attivazione della istituita e mai avviata “Banca della terra di Basilicata” che coinvolga anche il patrimonio edilizio pubblico abbandonato per dare a giovani e all’agricoltura lucana un futuro e attribuire nuovamente valore alla ruralità e alle nostre aree interne. Centrali di produzione di energia a costo contenuto utilizzando il gas per rendere competitive e attrattive le aree industriali e produttive di Basilicata, assicurando sostegno concreto ad almeno 250.000 famiglie lucane e al sistema delle imprese insediate e da insediare nelle aree industriali. Accordo con gli Aeroporti di Puglia per sfruttare al meglio la pista Mattei per scopi turistici e trasporto prodotti agricoli. Rilanciare l’aerospazio, ma anche un grande piano di formazione e riqualificazione per favorire tutti i lucani e le lucane nell’alfabetizzazione digitale per accrescere le competenze, favorire l’accesso al mondo del lavoro di precari, disoccupati, donne e per riqualificare la pubblica amministrazione. Partendo dalla scuola. Queste le proposte di Italia Viva per la modifica del Piano strategico regionale presentate al Consiglio regionale”.
Lo dichiarano i consiglieri regionali Luca Braia e Mario Polese di Italia Viva.
“Non c’è stato solo il metodo sbagliato a caratterizzare il Piano strategico regionale – proseguono Braia e Polese – a lettura del documento completata e a audizioni concluse, richieste proprio da noi dell’opposizione, ma sono emerse fisiologiche lacune e visoni non sempre chiare. Un piano che ha avuto una gestazione di 3 anni, quando lo Statuto della Regione Basilicata prevede che in sei mesi venga presentato dal Presidente.
Un documento redatto, a nostro avviso, con il metodo top-down che ha riservato a stakeholder, sindacati, associazioni di categoria, società civile la possibilità di contro-dedurre un testo già preconfezionato, con ridotte chances di fornire suggerimenti ed emendamenti, poi recuperati nell’ultima versione approvata dalla Giunta e proposta in Commissioni e Consiglio.
Un testo che presenta una sufficiente analisi del contesto lucano con dati ufficiali ma che elude una valutazione sull’utilizzo dei fondi europei, almeno di quelli dell’ultimo settennio. Non sono poi chiari gli obiettivi futuri a breve e medio termine e gli strumenti connessi da attivare; tutto viene rimandato ai “Piani di Azione che dovranno essere definiti successivamente.
Soprattutto, non si comprende chi dovrà attestare la relazione tra Piano Strategico e Piano di Azione e verificarne la corrispondenza. La nostra proposta contiene anche l’istituzione di una commissione di verifica per il controllo dell’attuazione del piano.
Nonostante tutto – concludono il presidente della II Commissione Braia e il vicepresidente del Consiglio Polese – consapevoli dell’importanza che ha questo atto per il futuro della Basilicata, anche se dai banchi dell’opposizione, continueremo a offrire alla valutazione del Consiglio e del presidente alcune riflessioni e proposte che, questa volta, ci auguriamo possano essere integrate nel documento finale”.