Potenza, martedì 1 dicembre 2020 – L’arte ha tante forme, molte “vetrine”, vari scopi. La forma scelta dalla potentina Marina Vita, Nevertoobeautiful, è la fotografia. La vetrina Instagram. Lo scopo: raccontare esperienze di vita, incontrare amici, aiutare i membri della community (sono quasi 30.000 le persone che seguono il suo profilo Instagram) a potenziare la propria autostima.
Abbiamo posto alla influencer (?) potentina 10 domande alle quali ci ha cortesemente risposto…
Chi è Marina Vita?
Mi piace immaginarmi e definirmi così: un piatto di spaghetti vista mare; una donna semplice, che dopo la laurea in giurisprudenza ha deciso di stravolgere tutto e puntare sulla creatività.
Chi è “nevertoobeautiful”?
È l’ alter ego social di Marina, quella “vista mare” che si lascia ispirare dalla bellezza che la circonda.
Nevertoobeautiful racconta in maniera schietta e autoironica, con autoscatti e video, le sue esperienze di vita, portando online un po’ di normalità e tantissimi colori che mette insieme nel suo mondo speciale.
Cosa è per te Instagram?
Nasce come un diaro, un mezzo per tenere traccia dei miei cambiamenti, una piazza in cui incontrare cari amici che seguono la mia vita con sincero interesse e stima. Ora, dopo tanti anni, é diventato un mezzo potentissimo di divulgazione sociale ed un lavoro per tante persone.
Guadagni attraverso Instagram? Se si, in che modo?
Sí, solitamente il lavoro sulle piattaforme social viene chiamato “collaborazione”: le aziende notano il profilo, contattano spiegando di cosa hanno bisogno (una o più foto, delle stories), propongono beni o servizi da ricevere e successivamente da pubblicizzare in cambio merce o dietro corrispettivo e, a seconda di vari fattori, il creator sceglie se accettare o meno.
Cosa è per te un influencer?
Una persona del cui giudizio mi fido, che rende interessante il consiglio merceologico che propone, in virtù del fatto che “mi piace”. Spesso, fa appassionare alla sua vita e gli vuoi bene come se lo conoscessi di persona.
Influencer può essere un attore stimato, un blogger, un chimico (Dario Bressanini ha rivoluzionato il mondo della chimica su instagram), un giornalista, uno psicologo.
Ti ritieni una influencer?
Oggi, il termine, ha acquistato una connotazione molto negativa, come se influencer fosse solo chi esce da “uomini e donne” e propone uno sconto del 50% su tisane dimagranti e cappottini. La realtà é che influencer é soprattutto chi costruisce, nel tempo e con diversi studi, una solida community intorno ai suoi contenuti, come me, che di cose da acquistare ne propongo poche, ma che aiuto a far sentire più belle/i mostrando i difetti che abbiamo tutti noi.
C’è qualche influencer che segui/stimi particolarmente? Perché?
Ne seguo diversi, quelli che amo di più sono prettamente reportagisti di viaggio. Ho anche una grande attenzione verso chi, come me, scatta da solo le sue foto e la maggior parte delle influencers più famose non é capace di farlo.
Il mio occhio é molto sedotto dal talento e dall’originalità nonché dall’onestà intellettuale, qualità indispensabile per una persona che deve “influenzare”.
Le foto che pubblichi sono bellissime. Le fai quindi da sola?
Ringrazio sempre chi le considera bellissime perché vivo con molta autocritica il mio lavoro, lo considero indispensabile per migliorare. Faccio tutto da sola, e questo mi da moltissima forza interiore, ogni foto é frutto di un intimo processo creativo.
Cosa pensi della “mercificazione” (scusa il termine) del corpo femminile?
Penso che ne parlo moltissimo e che non sarà mai abbastanza. Penso che i social possano e debbano fare ancora molta strada e che si debba portare avanti l’idea che la donna possa fare del suo corpo ciò che vuole pretendendo rispetto per ogni suo gesto, caratteristica e pensiero.
Un consiglio ai “giovanissimi” su un “corretto” utilizzo dei social e di Instagram in particolare…
Seguite chi vi ispira ad essere migliori, ad ascoltare le vostre passioni. Cercate nei social vostri simili, siate umili e sempre aperti al dialogo. Dietro un account instagram ci sono esseri umani come voi, non idealizzate nessuno. E poi, se riuscite, spegnete i social più spesso, scrivete su fogli veri e guardate le persone in faccia una volta in più.
Hai mai pensato (o ti è mai stato chiesto) di utilizzare le tue foto per “promuovere” la Basilicata?
L’ho fatto diverse volte, si, ma più di mia spontanea volontà che per lavori ufficiali. Purtroppo i progetti lucani hanno sempre pensato di coinvolgere influencers da fuori, lasciando in disparte chi il proprio lavoro ha scelto di farlo in Basilicata, e questo é un peccato. Sono pronta a ricredermi in futuro 😉
Prendendo spunto da uno dei tuoi ultimi post: un talento può essere un lavoro vero?
Assolutamente si, con un pizzico di coraggio e tanto tanto tanto amaro in bocca per tutte le volte che ci viene detto di no o che “non siamo abbastanza”.