Martedì 13 aprile – Con una lettera inviata al Presidente della Giunta Regionale, Vito Bardi, un gruppo di genitori ha chiesto che con apposita Ordinanza regionale venga disposta – per le famiglie che lo dovessero ritenere opportuno, utile e/o necessario e – per tutte le scuole di ogni ordine e grado, l’attivazione – a scelta o richiesta – della Didattica Digitale Integrata o Didattica a Distanza – o della modalità di istruzione on line comunque denominata, che si riterrà di avviare, per il rimanente anno scolastico – o comunque sino a quando non cesserà o verrà revocato lo stato di emergenza – al fine di ridurre il rischio di diffusione epidemica e pandemica – garantendo il collegamento on line in modalità sincrona o asincrona o in forma mista, in luogo dell’attività in presenza.
La richiesta è supportata da valutazioni giuridiche, da quanto previsto dai recenti decreti della Presidenza del Consiglio e soprattutto considerando “l’attuale situazione epidemiologica, in Basilicata ha un aspetto non tranquillizzante.
La campagna vaccinale – si afferma nella lettera – ha subito una inevitabile variazione a seguito delle nuove indicazioni circa l’uso del vaccino di AstraZeneca agli over 60, vaccino sino ad ora utilizzato anche per immunizzare le persone più giovani, in particolare alcune categorie, come gli insegnanti;
Gli alunni non sono immuni dalla possibilità di contrarre la malattia e di conseguenza di trasmetterla in famiglia.
La scuola, pur non essendo fonte di contagio, ne è inevitabilmente vettore e vettore esponenziale
Il nostro Ordinamento Giuridico stabilisce che: a) È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio; art. 30 della Costituzione e art. 147 Codice Civile; b) Il giudice può pronunziare la decadenza dalla responsabilità genitoriale quando il genitore viola o trascura i doveri ad essa inerenti e derivanti dagli artt. 147 cc e 30 Cost.; c) L’istruzione è un diritto costituzionalmente garantito (art. 34 Costituzione); d)La salute individuale e pubblica sono diritti costituzionalmente garantiti (art. 32 Costituzione). e) Il rientro a scuola, in presenza di un rischio anche solo potenziale e senza possibilità, per i genitori o facente funzioni, di scegliere – per il proprio figlio – se accettare o meno quel rischio, comporta una inevitabile violazione dei diritti Costituzionali e umani in genere f) Il “diritto allo studio” è un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito, all’interno del quale trova la propria ratio il principio della “centralità dello studente” e della “centralità della scuola”.
Per tutto quanto innanzi detto, i genitori firmatari della lettera ritengono che “il rientro a scuola, in presenza di una conclamata pandemia, renda insussistente il bilanciamento tra il diritto fondamentale alla salute individuale e collettiva e il diritto allo studio e tutti gli altri diritti inviolabili, parimenti riconosciuti e tutelati dalla Costituzione, fra cui primariamente il diritto alla salute dei minori, che non può e non deve essere compresso in ragione del diritto all’istruzione.
“La deroga – afferma l’avv. Giuditta Lamorte tra i firmatari della lettera – e’ consentita in base al DL in casi di eccezionale e straordinaria necessita’ dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorita’ sanitarie.
Questo tutelerebbe – conclude Lamorte – il diritto costituzionale alla salute pubblica e individuale e il diritto all’istruzione, senza imporre il rischio del contagio nel mandare i bambini a scuola”.
La lettera è stata inviata anche al Difensore Civico Regionale e all’Ufficio Scolastico Regionale.