Martedì 8 novembre 2022 – Dopo aver ricoperto per quasi 30 anni il ruolo di Vicario Generale della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, mons. Vitantonio Telesca si è dimesso dall’incarico, ritenendo di non poterlo più assolvere con tutte le forze necessarie richieste dall’ufficio.
Il Vescovo Mons. Salvatore Ligorio ha comunicato la decisione di don Vito ( come tutti lo conoscono e lo chiamano), nel corso del ritiro spirituale del clero che si è svolto nel centro Caritas di Tito. L’Arcivescovo ha calorosamente ringraziato colui che è stato fino ad oggi il suo più stretto collaboratore, ricordando la sua passione educativa negli anni in cui ha retto il seminario regionale, e il suo spirito di abnegazione al servizio della Chiesa diocesana come vicario generale con lui e con i vescovi che l’hanno preceduto, mons. Appignanesi e mons. Superbo.
Ormai quasi alla fine del suo mandato episcopale, mons. Ligorio ha annunciato però di non ritenere opportuno nominare un nuovo Vicario Generale, per non condizionare la volontà di chi , fra non molto, gli succederà sulla cattedra di san Gerardo.
Per le funzioni svolte sino ad oggi da don Vito, l’Arcivescovo ha nominato, come suoi stretti collaboratori, due vicari episcopali, don Antonio Savone, parroco della cattedrale, con competenza sulla pastorale e sulla formazione permanente dei sacerdoti , e don Massimiliano Scavone, che sovrintenderà a tutti gli affari amministrativi e di curia.
Don Vito Telesca, visibilmente commosso, ha ringraziato i confratelli per il grande affetto manifestato ed ha annunciato che, da oggi, si dedicherà meglio, e più di prima, alla sua passione, del resto più che nota, per l’arte sacra, vissuta da sempre come via privilegiata all’evangelizzazione del nostro tempo, perché esalta sul piano estetico ” il bello” come uno degli attributi principali di Dio.
Ha, inoltre, annunciato che ora si dedicherà a mettere ordine nella sua biblioteca e soprattutto nella pinacoteca personale ricca ormai – ha detto – di quasi 300 tele molte delle quali opere dei più grandi artisti italiani: un patrimonio notevole che ha già deciso di donare alla diocesi dove ha speso il suo sacerdozio; perché sorga – questo il suo sogno – nella città di Potenza un museo di arte sacra moderna, che avrebbe una funzione non solo culturale ma anche pastorale perché destinato ad alimentare “la meraviglia del bello” da cui nascono le domande di senso che interpellano tutti coloro che pensano.