Le elezioni regionali del 24 marzo scorso ormai sono passate. Siamo alle porte del nuovo governo regionale.
Avevo scritto una lettera ai candidati di questa tornata elettorale, raccontando alcuni problemi dalla disabilità.
Mi rivolgo ai nuovi governanti: adesso è ora di passare dalle parole ai fatti.
Nella nostra regione ci sono molte barriere architettoniche che, ignorando la legge, non sono state abbattute.
Mi scontro sempre più facilmente con una realtà indifferente: quando fai notare alcune lacune, mi ricordano sempre tutte le cose che sono state fatte sulla disabilità.
Molte cose che sono state fatte in passato – è vero – non sono state sbagliate, ma nella realtà è tutto diverso.
La convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità lo scorso marzo ha compiuto 10 anni ma dopo 10 anni: quante cose sono cambiate?
Nella convenzione Onu uno dei diritti fondamentali delle persone con disabilità è quello di garantire loro gli stessi diritti degli altri. Un esempio: andare al mare. Ho parlato tante volte del lido inclusivo; non ho avuto nessun riscontro. Forse la macchina amministrativa dorme troppo.
Continuerò a scrivere sulla disabilità. Lotterò con tutta la mia forza ma questa battaglia sta diventando davvero impossibile.
Ultimamente sembra che la disabilità sia diventato un palcoscenico; si è campioni anche lottando per i propri diritti non solo facendo la maratona.
Mi scontro sempre più facilmente con una realtà indifferente. Quando fai notare alcune lacune, mi scrivono sempre di tutte le cose che sono state fatte sulla disabilità.
Molte cose che sono state fatte in passato non sono state sbagliate, ma purtroppo nella realtà è tutto diverso.
Dopo vent’anni della legge 68\99 a che punto stiamo? Forse si dovrebbero spendere meno soldi della formazione o utilizzarli meglio per favorire il reinserimento lavorativo dei disabili.
Sono 19 anni della legge 328 del 2000. A che punto stiamo? Quante strutture di aggregazione esistono la nostra regione?
Quante cose potrei scrivere sulla disabilità: questo non è un discorso positivo.
Quando capiremo che la disabilità è una risorsa avremo risolto tutti i problemi, Ma fino a quando si ragionerà che i disabili sarebbero solo un costo per le casse dello Stato la disabilità rimarrà sempre all’ultimo posto.
Quest’articolo non vuole alimentare polemiche: vuole solo far capire che le persone con disabilità hanno dei diritti che vanno rispettati; che si prenda coscienza dei problemi che vivono quotidianamente. Che si capisca perché ci sono ritardi nell’applicazione di leggi che pure esistono.
Se alcune cose sono state fatte è anche grazie a tutte quelle persone con disabilità che sono state attori protagonisti.
Spero che nel 2020 non dovremmo più utilizzare la parola “esclusione”. Un sogno? Anche i sogni possono diventare realtà.
Stefano Mele