Intervenendo nella polemica sulla Vis, la Valutazione di Impatto Sanitario, che fornisce dati sull’incidenza dell’attività estrattiva sulla salute degli abitanti della Val d’Agri (vedi articolo), il segretario regionale dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, ricorda che quanto va emergendo in termini di impatto sulla salute dei valligiani, degli abitanti della Valle dell’Agip, “conferma quanto già contenuto nel rapporto n.5 “Epidemiologia occupazionale e ambiente”, licenziato dalla Regione Basilicata alla fine degli anni ’90. Gli estensori di quel rapporto, citato qualche anno fa dal Consorzio Mario Negri Sud, scrivevano – ricorda Bolognetti – che “nell’area comprendente il Centro Olio di Viggiano, formata dall’aggregazione di 4 comuni, per un totale di 11.186 residenti, il tasso di ospedalizzazione dovuto ad infezioni/infiammazioni polmonari è risultato pari a 44,4 e il rischio di ospedalizzazione pari a 2,3, a fronte di una media regionale per i due indici pari a 19,3 e 1,0. Tradotto si affermava che a Viggiano e dintorni il rischio di contrarre infezioni/infiammazioni polmonari era più che doppio rispetto alla media regionale.
Difficile ipotizzare – prosegue Bolognetti – che 20 anni dopo e altre decine e decine di milioni di sostanze inquinanti immesse in atmosfera dal Cova la situazione potesse migliorare.

Bolognetti durante una manifestazione di protesta davanti al Cova di Viggiano

 

E allora di cosa ci si sta sorprendendo in queste ore? L’unica cosa che davvero grida vendetta – afferma Bolognetti – è il black-out durato 20 anni. Un black-out funzionale alle tesi negazioniste di coloro che da sempre minimizzano i rischi e l’impatto sulle matrici ambientali delle attività di ricerca, prospezione e coltivazione idrocarburi. Se critica deve esserci, essa deve coinvolgere una fetta consistente del ceto politico di maggioranza e opposizione, a volte presunta opposizione, che ha governato la nostra regione, ad iniziare da coloro che hanno sottoscritto gli accordi del 1998 e poi il “Memorandum”, il Decreto liberalizzazioni, il cosiddetto “Sblocca Energia” e chi più ne ha, più ne metta.

Responsabile, per quanto mi riguarda, – conclude Bolognetti – anche una fetta consistente e assolutamente maggioritaria delle popolazioni della Val d’Agri e della Valle del Sauro, che di certo non hanno innalzato barricate contro le attività estrattive, anzi. Responsabili certi sindacati, in particolare quello della signora Camusso, che continuano a pensare di poter avere il barile pieno e l’ambiente tutelato. Responsabili certi pseudo ambientalisti, che si svegliano solo quando c’è da far markette a colpi di prese di posizione da kamasutra partitocratico e comunicati stampa e che non hanno mai realmente lottato nemmeno per un minuto”.