Mercoledì 7 luglio 2021 – Al termine dell’assemblea dei soci, che si è tenuta oggi a Potenza, Alfonso Andretta (foto di copertina) è stato eletto amministratore unico di Acquedotto lucano, la società che gestisce il sistema idrico della Basilicata. Andretta prende il posto di Giandomenico Marchese che ha illustrato il bilancio dell’ente, del quale parliamo in altro articolo.
E’ stato eletto con il 58 per cento dei voti dell’assemblea dei soci.
All’elezione non hanno partecipato alcuni Sindaci, firmatari nei giorni scorsi di un documento con il quale si chiedeva un maggior coinvolgimento nella scelta del nuovo amministratore Unico (VEDI). Hanno abbandonato l’assemblea prima del voto.
Le motivazioni sono state ricordate dal Sindaco di Latronico, Fausto De Maria che ha preso la parola a nome degli amministratori dissenzienti e che le precisa in questa nota.
“Stamattina durante l’assemblea di Acquedotto Lucano sono intervenuto per riportare la voce anche di altri sindaci sulla decisione condivisa di non partecipare alla votazione dell’Amministratore unico della società, perché riteniamo che tale scelta non possa essere un campo di battaglia di sfide politiche, prodromo di futuri cartelli elettorali. C’è tempo per definire alleanze e fare campagne elettorali.
In questo momento abbiamo la necessità di condividere, unire le forze e non dividere, seguendo l’esempio nazionale del Governo Draghi. Chiunque vinca, con questa spaccatura, avrà ulteriori difficoltà a gestire l’ente e per noi compito della politica e’ rivolvere i problemi, non alimentarli!
Avremmo potuto cedere alle lusinghe che da una parte e dall’altra ci hanno interessato, ma abbiamo preferito mantenere la barra dritta e coerentemente mandare un messaggio di inadeguatezza, anche rispetto al mancato coinvolgimento che l’attuale governo regionale avrebbe dovuto realizzare in una dinamica istituzionale così delicata“.
Sull’elezione di Andretta interviene il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“La votazione su Acquedotto lucano – afferma – è stato un esercizio di partecipazione inedito e importante. La vittoria dell’ingegnere Andretta è il riconoscimento del merito di un valente professionista lucano che si è affermato a livello nazionale.
Ringrazio i tantissimi sindaci presenti e mi auguro che si possa creare un nuovo clima di concordia e condivisione. Parte oggi un nuovo corso in Basilicata, che sarà contraddistinto esclusivamente dal riconoscimento del merito. I lucani due anni fa hanno scelto di cambiare e conclude Bardi – è arrivato il momento di concretizzare questa sacrosanta aspirazione”.
Salutano positivamente l’elezione di Andretta il Segretario Regionale dell’Ugl Chimici della Basilicata, Salvatore Maiellaro, e Pino Giordano dell’Ugl Matera “convinti e consapevoli dell’importanza e della funzione strategica della gestione del servizio idrico integrato in Basilicata in tale nuovo impegno che certamente lo carica di responsabilità in questa missione di Acquedotto Lucano, in un territorio come la Basilicata che richiedono un particolare impegno per una gestione attenta e responsabile”.
Da parte sua, la Femea Cisl, con Francesco Carella e Domenico Pellettieri, dà una valutazione negativa della gestione uscente di Aql e auspica una inversione di tendenza con la nomina del nuovo amministratore unico.
“La dirigenza uscente ha agito con gli stessi limiti che hanno caratterizzato le gestioni precedenti, accentuando le disuguaglianze tra i lavoratori con percorsi di carriera non sempre in linea con i necessari criteri di trasparenza e pari opportunità, principi che dovrebbero caratterizzare una società a capitale pubblico, a maggior ragione se le inefficienze finiscono per essere scaricate sui cittadini in termini di maggiori oneri, come evidenziano le cronache di questi giorni”
L’auspicio – affermano Carella e Pellettieri – è che con il nuovo management della società si possa instaurare un dialogo aperto e di seria e costruttiva collaborazione per cominciare quella profonda operazione di risanamento di tutte le criticità rivenienti dal passato”.
“La dirigenza uscente ha agito con gli stessi limiti che hanno caratterizzato le gestioni precedenti, accentuando le disuguaglianze tra i lavoratori con percorsi di carriera non sempre in linea con i necessari criteri di trasparenza e pari opportunità, principi che – concludono Carella e Pellettieri – dovrebbero caratterizzare una società a capitale pubblico, a maggior ragione se le inefficienze finiscono per essere scaricate sui cittadini in termini di maggiori oneri, come evidenziano le cronache di questi giorni”.