E’ stata la relazione del presidente del consiglio comunale, Angelo Tortorelli, ad aprire la seduta del consiglio comunale di Matera che ha celebrato i 30 anni della legge 771/86 per la conservazione e il recupero dei Sassi, riconosciuti di preminente interesse nazionale.
Una legge che – come ha ricordato Torgorelli, “giunse dopo un lungo peregrinare e in una stagione matura. Ricordo le firme del compianto on. Emilio Colombo, dell’on. Vincenzo Viti associate a quelle dell’on. Giuseppe Botta. Inoltre ricordiamo le iniziative dei senatori Salvatore Cardinale, Giorgio Ruffolo e Enrico Ermelli Cupelli oltre al contributo che tutti offrirono a cominciare dai giovani architetti materani che con la loro esperienza furono utili alla stesura della legge. Per anni una intera classe politica fu interessata a questo tema – ha proseguito – Valore aggiunto fu quello offerto da sindaci e amministratori che da quegli anni in poi hanno governato la nostra città. Da oggi in poi – ha aggiunto Tortorelli – sarebbe utile riflettere sul futuro: i Sassi attendono di definire un significato vitale, con la rivitalizzazione richiamata dal titolo della legge, utilizzando il naturale incubatore di nuove attitudini, progetti innovativi con l’obiettivo di produrre ricchezza immateriale. La gestione dovrà essere sottratta a facili tentazione speculative. Questo consiglio comunale dovrà lanciare un appello alla collettività perché possa essere garante della salvaguardia di questi valori. Ci riusciremo se tutti insieme – ha detto Tortorelli -saremo in grado di aggregare le migliori professionalità, capacità di raffronto e confronto, superando steccati che creano mediocri e ingiustificate divisioni. La città ci appella a cercare queste forme di convergenza. Questa assise oggi dovrà recuperare i valori della democrazia e della rappresentanza che ci devono condurre a innovare quello che, grazie alle legge 771 abbiamo a disposizione”.
Tortorelli ha chiesto che s’impegni il Governo a finanziare ulteriormente la legge e ed al consiglio di promuovere una giornata di riflessione sulla stessa.
Per il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, “la ragione di questo incontro è quella di ritrovare un momento di senso comune sulla storia di questa città, perché parlare dei Sassi vuol dire tracciare, dal dopoguerra in poi, la storia di questo territorio, della regione e della nazione. Quello che ricordiamo oggi è stato il prodotto di un lavoro corale che nel tempo ha recuperato la partecipazione politica, culturale, sociale della città. Insieme a Saverio Acito ero a Palazzo Madama quando il Parlamento approvò la legge e ricordo l’emozione per questo riconoscimento. Ci fu un momento – ha aggiunto – in cui qualcuno riteneva che i Sassi andassero eliminati perché rappresentativi di una tragedia umana legata al livello ecvonomico, sociale, igienico sanitario che ne facevano il baratro sociale della miserabilità. Nello stesso tempo, però, c’era qualcuno che suggeriva che quel luogo rappresentava la nostra identità, il nostro essere materani e meridionali. Va anche ricordato Leonardo Sacco, con la sua rivista “Basilicata” che riproponeva tempi e modi della valutazione di un gruppo di studio sulla città che, in parte aveva contribuito alla costruzione del borgo La Martella: i rapporti fecondi con Adriano Olivetti, al suo valore aggregativo e agli elementi che riproponevano il tema che uno dei luoghi più antichi del mondo non poteva essere rimosso e abbandonato”.
De Ruggieri ha ricordato altri momenti che hanno segnato tutto l’iter che ha portato all’approvazione della legge e coloro i quali sono stati i protagonisti di questa fase importante della storia di Matera.
Per l’assessore ai Sassi, Paola D’Antonio, ” bisogna orientarsi verso sostenibilità e accessibilità per garantire tutela e conservazione a quello che è un patrimonio dell’umanità. Abbiamo attivato – ha ricordato – un percorso di confronto con l’agenzia delle entrate e il demanio per un monitoraggio di tutto ciò che può essere trasferito al Comune per essere oggetto di concessione per tutelare e garantire le unità, mettendo a disposizione della città questi elementi. Le azioni però dovranno essere orientate all’insegna della tutela e del decoro”.
Nel dibattito sono intervenuti, oltre all’assessore alle Attività Produttive e Pianificazione Strategica, Enzo Acito, gli ex sindaci Emilio Nicola Buccico, Francesco Saverio Acito, sindaco all’epoca della promulgazione della legge, Francesco Dicaro, i parlamentari Cosimo Latronico e Maria Antezza, l’assessore regionale Nicola Benedetto, i consiglieri comunali Angelo Cotugno, Maria Teresa Vena, Salvatore Adduce e Antonio Materdomini, l’arch. Lorenzo Rota e, in rappresentanza del Rettore dell’Unibas, la prof.ssa Antonella Guida.
Le foto storiche sono di WikiMatera.it