Torna sulla questione ambientale in val d’Agri, Giovanni Perrino, consigliere regionale della Basilicata del M5S, dopo che l’Arpab ha pubblicato i dati sui rilevamenti nell’aria effettuati subito dopo la fiammata dello scorso 14 dicembre registratasi al Centro Olio di Viggiano (vedasi foto di copertina).
Secondo l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, “La soglia Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) di 7µg/m3 stabilita per gli odori molesti è stata superata in 2 località nel periodo di monitoraggio: 7,4 µg/m3 in pieno centro a Viggiano (dal 06/12/16 al 22/12/16) e 15,4 µg/m3 nella zona industriale (dal 16/12/16 al 22/12/16)
Cosa aveva invece dichiarato l’Eni?
“Come si evince dal verbale ARPAB, i rilievi effettuati immediatamente dopo la fumata non hanno registrato alcuna anomalia nei parametri di qualità dell’aria, in modo particolare nei valori dell’H2S, e hanno escluso anche la presenza di fenomeni odorigeni”.
Per Perrino ““Le accomodanti scuse preconfezionate dell’ufficio stampa di Eni erano ovviamente tutte improntate a tranquillizzare e rassicurazione sul rispetto da parte del ‘cane a 6 zampe’ dei parametri della qualità dell’aria imposti dalle vigenti normative. Quasi a voler fare un regalo natalizio l’Eni.
Sembra – sostiene Perrino – sia stata fatta una rilevazione a parte che riporta valori molto bassi rispetto ai limiti Oms. Fenomeni a sei zampe verrebbe da dire. Resta il fatto che i cittadini della valle si sono inebriati del cattivo odore di uova marce che caratterizza l’emissione di idrogeno solforato”.
Per il consigliere regionale del M5S è giunto il momento di “intavolare una seria discussione in Consiglio sulla questione trivelle” e si rivolge all’assessore all’ambiente, Francesco Pietrantuono”.
“Forse – afferma Perrino – l’assessore Pietrantuono dovrebbe aggiungere anche questo punto alla relazione che il Consiglio regionale aspetta ormai da 5 mesi. Fino ad ora, la sola comunicazione in merito è stata quella del presidente Mollica, che lo scorso novembre rispondeva alle nostre sollecitazioni, facendo riferimento all’impossibilità di affrontare la discussione, causa la carenza di documentazione.
Nel frattempo – conclude l’esponente del M5S – è il Centro Oli, con le varie sfumature di colori che fuoriescono dalle ciminiere a sei zampe, a comunicarci che, nonostante qualcuno dia l’impressione di voler ridimensionare il ciclone Trivellopoli, di motivi per intavolare una seria discussione in Consiglio sulla questione trivelle, ce ne sono ogni giorno di nuovi.