Il Tar ha confermato la sospensione delle diffide che la Regione Basilicata aveva fatto all’Eni relativamente all’uso di tre dei quattro serbatoi del Centro Oli Val d’Agri di Viggiano, privi di doppio fondo. Come si ricorderà, da uno di essi si è verificata la fuoriuscita di idrocarburi con conseguente inquinamento delle condotte dell’impianto di depurazione dell’Asi.
La decisione giunge comunque fuori tempo massimo, considerando che l’attività estrattiva è stata sospesa dall’Eni  dopo la successiva decisione del 15 aprile della giunta regionale che ha disposto la chiusura del Centro Oli dopo le verifiche effettuate da Arpab sulle conseguenze derivanti dalla fuoriuscita di greggio.
Al momento al Cova sono all’opera solo tecnici addetti alla manutenzione, mentre i pozzi dai quali si estrae il petrolio sono stati chiusi.

Della questione, come diamo notizia in altro articolo, il Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, ha discusso ieri con il Ministro dell’Ambiente Galletti. Se ne tornerà a parlare il 4 maggio prossimo quando è previsto un incontro tecnico con esperti ministeriali, dell’Arpab e dell’Eni per verificare il livello di inquinamento dopo la fuoriuscita di greggio, se sono stati interessati i corsi d’acqua della Val d’Agri che alimentano l’invaso del Pertusillo e soprattutto per definire gli interventi da adottare che possano evitare che situazioni del genere si verifichino nel futuro per tutelare  salute e ambiente.