Sarà una riunione dalla quale ci si attendono provvedimenti “anche i più forti sul piano amministrativo” – come si legge in una nota della Regione – quella in programma stamane alla 10 nella sala Verrastro di via Anzio a Potenza.
Convocata dal Presidente Marcello Pittella parteciperanno funzionari e dirigenti del Dipartimento Ambiente e della Presidenza della Giunta regionale, il direttore generale dell’Arpab, Edmondo Iannicelli, per fare il punto sulla situazione creatasi dopo lo sversamento di idrocarburi da un serbatoio di stoccaggio del Centro Oli di Viggiano.
Si teme che possano essere finiti nelle acque dell’invaso del Pertusillo che, in alcune zone, hanno assunto un colore marrone.
Che sia realmente accaduto ce lo diranno i prelievi che ha effettuato l’Arpab che si spera questa volta vengano resi pubblici nel più breve tempo possibile.
Lo diciamo perchè in questi giorni si è scoperto che l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente non sempre ha assolto correttamente al suo compito. Ci riferiamo in particolare al ritardo con il quale sono stati resi noti i risultati delle analisi effettuate nel 2013 in contrada Montemurro, dove ci sono pozzi di reiniezione di scarti petroliferi. Pur avendo rilevato tracce di idrocarburi nelle falde acquifere superiori a quelle previste dal tetto indicato dalla legge, l’organismo del controllo ambientale della Regione Basilicata non avrebbe comunicato lo sforamento della soglia di sicurezza. Per questo motivo, la Provincia di Potenza, responsabile del procedimento, venuta a sapere a distanza di tre anni dei dati, ha inflitto una multa all’Arpab di mille euro per ogni giorno di mancata comunicazione.
“Una vicenda sconcertante tutta da spiegare”, come in una interrogazione alla Commissione Ue afferma l’europarlamentare del M5S, Piernicola Pedicini.
Nella riunione di stamane, il direttore generale dell’Arpab, Edmondo Iannicelli, dovrebbe fornire sufficienti informazioni sui risultati dei primi campionamenti effettuati e dei rapporti che ha avuto con l’Ispra (L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e l’Acquedotto Pugliese, azienda, quest’ultima, che, attraverso l’impianto di potabilizzazione a valle dell’invaso, fornisce acqua potabile a gran parte dei Comuni del Materano e della Puglia.
Intanto sono numerose le prese di posizione di quanti chiedono che si faccia chiarezza e s’individuino, laddove ci dovessero essere, le responsabilità di un eventuale inquinamento delle acque del Pertusillo.
Interrogazioni sono state presentate a livello parlamentare (l’on. Cosimo Latronico dei Conservatori e Riformisti, dei deputati di Sinistra Italiana), regionale (Gianni Rosa di Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia; Gianni Leggieri e Gianni Perrino del M5S).
Sollecitazione a fare chiarezza giungono anche dalle associazioni ambientaliste (Legambiente, Scanziamo le Scorie).
Interrogazioni sono state presentate anche da consiglieri regionali della Puglia (Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione consiliare Affari Generali e Personale; Enzo Colonna, capogruppo di Noi a Sinistra).
Sollecitazione a fare chiarezza giungono dalle associazioni ambientaliste Legambiente e Scanziamo le Scorie.
L’incontro di stamane alla Regione dovrebbe fornire informazioni utili per chiarire la vicenda e tranquillizzare i cittadini comprensibilmente preoccupati per quanto sta accadendo.