Il Basentello è una diga operativa dagli anni ’70, nata dallo sbarramento del torrente Basentello e Roviniero, al confine tra Puglia e Basilicata. Quello che sta accadendo in questi giorni è un episodio mai successo prima per numero di pesci morti. Secondo gli esperti la maggior parte della fauna ittica morta è della specie carpe.
Vi proponiamo di seguito il video realizzato da Francesco Marchese, candidato consigliere e attivista del Movimento 5 Stelle a Gravina in Puglia.
Sulla questione sono intervenuti anche Gianni Perrino e Gianni Leggieri, consiglieri della Regione Basilicata del Movimento 5 stelle.
“Nostro malgrado – affermano Perrino e Leggieri – siamo costretti a parlare dell’ennesimo oscuro e inquietante episodio che palesa il sempre più debole sistema dei controlli ambientali della nostra regione. A poche ore dalla sacrosanta chiusura del centro oli di Viggiano, sui social network e su alcuni quotidiani locali sono state diffuse agghiaccianti immagini della diga del Basentello che mostrano centinaia di pesci senza vita che galleggiano fino a riva”.
“Dinanzi a fenomeni simili – proseguono i consiglieri – il pensiero è subito corso agli altri episodi che hanno reso tristemente noto a livello nazionale l’invaso del Pertusillo; episodi sui quali le fumose rassicurazioni della prima ora e le parziali ammissioni di presenza di idrocarburi, non hanno fugato né i dubbi né, tantomeno, la paura di disastri ambientali “diffusi” in corso”.
“Sulla moria di pesci nella diga del Basentello, i primi pareri “a caldo” sono iniziati a circolare in queste ultime ore alcuni parlano di fenomeno indotto dalle alte temperature dei giorni scorsi; altri, invece, farebbero riferimento alla possibile presenza nell’invaso di sostanze inquinanti derivanti da fertilizzanti e pesticidi utilizzati nelle attività agricole – sostengono i consiglieri penta stellati – La diga del Basentello, a cavallo tra Puglia e Basilicata, è un invaso gestito dall’ Autorità di Bacino della Basilicata che dispone di un’erogazione annuale stimata in 5.000.000 di metri cubi, completamente destinata all’uso irriguo. Inoltre, l’invaso è una meta privilegiata degli appassionati di pesca provenienti da tutta Italia”.
“Non è nostra intenzione cavalcare l’onda emotiva che questo genere di episodi inevitabilmente riaccende nella pubblica opinione – concludono Perrino e Leggieri – ma proprio per mettere fuori gioco chi potrebbe strumentalizzare vicende simili, riteniamo che si debba dare seguito con la massima sollecitudine all’espletamento di serie e attendibili verifiche sulle cause scatenanti l’ennesimo inquietante episodio. Abbiamo per tale ragione presentato un’interrogazione urgente per conoscere se sono state o meno effettuate da parte di ARPAB verifiche e analisi sulle acque del Basentello e sulle carcasse dei pesci al fine di determinarne le cause della moria. Inoltre abbiamo chiesto alla Giunta regionale se sono, in ogni caso, state predisposte azioni utili a monitorare l’eventuale inquinamento del bacino del Basentello ed a garantire la qualità delle acque rispetto all’uso irriguo delle stesse”.