L’aula Grippo del Palazzo di Giustizia di Potenza ha ospitato questa mattina, venerdì 27 novembre 2015, l’incontro dal titolo “Riforme dell’organizzazione della geografia giudiziaria” a cui hanno preso parte il vice presidente del Consiglio Supremo della Magistratura, il sen. Avv. Giovanni Legnini, e i due consiglieri, il dott. Massimo Forciniti e il dott. Valerio Fracassi.
Presenti anche il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, il presidente del Consglio regionale, Piero Lacorazza, i parlamentari Roberto Speranza e Vincenzo Folino, il presidente vicario della Corte d’Appello, Vincenzo Autera, il procuratore generale della Repubblica, Massimo Lucianetti, il presidente del Tribunale di Potenza, Lanfranco Vertone, il procuratore della repubblica di Potenza, Luigi Gay, il presidente dell’Ordine degli avvocati della Provincia di Potenza, Giampaolo Brienza, il presidente della Camera Penale distrettuale, Giuseppe D’Addezio, il componente della Giunta distrettuale A.N.M. di Basilicata, Pasquale Materi.
L’appuntamento è stato un’occasione importante per discutere del tema che sta allarmando i professionisti legali del capoluogo lucano e l’intera regione: la soppressione della Corte d’Appello del tribunale di Potenza.
Presenti all’incontro quasi tutti i rappresentanti politici e istituzionale della Regione, i vertici della giustizia lucana, della magistratura e delle forze dell’ordine. I diversi interventi sono stati tutti rivolti a far comprendere ai tre esponenti del CSM che la soppressione o l’accorpamento della Corte di Potenza, rappresenterebbe un danno enorme per l’intera Basilicata che in questo momento sta rappresentando un esempio di ripresa socio economica per l’intero Mezzogiorno e, dopo Expo 2015, la maggiore lente d’ingrandimento per l’Italia in Europa e nel mondo.
Il ruolo del Consiglio Supremo della Magistratura, lo ricordiamo, sarà quello di dare un parere al Governo sulle attività, collegate alla Riforma delle circoscrizioni giudiziarie, per l’efficientamento della giustizia italiana. Tra queste rientrerebbe anche il parere su quali Corti d’Appello sopprimere o accorpare.
Il messaggio che il Consiglio, nella persona del suo vice presidente, Legnini, ha mandato a riguardo della situazione lucana è stato chiaro. “Se c’è una Regione è giusto che ci sia una Corte d’Appello”, ha ammesso il senatore. “Nel Mezzogiorno – ha aggiunto Legnini – c’è un maggiore bisogno di giustizia. Non possiamo iniziare nello smantellare i presidi del Sud”.