Le famose chioccioline Slow Food hanno da poco portato il guscio presso le osterie d’Italia. Nuovi locali che si affiancano a quelli già noti, luoghi che “incarnano al meglio l’autenticità della cucina italiana, una cucina semplice, priva di barocchismi ed eccessi di lavorazione che hanno il solo fine di stupire. Una cucina che non cerca di uniformarsi in un unico stile con cotture millimetriche, sottolinea le differenze e non si piega alle mode” secondo la definizione che i curatori Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni hanno dato durante la presentazione della guida presso Parco delle Sorgenti di Ferrarelle alla presenza degli osti d’Italia. Un premio che valorizza un menu che tiene conto dello spirito che anima da sempre Slow Food, il sano, il locale, genuino, il giusto. Dove per giusto è inteso anche il prezzo, infatti il conto non supera quasi mai le 35 euro. Un premio, insomma, alla ricerca di quelle tipicità dei territori.
Le Regioni che hanno ricevuto più chiocciole sono il Veneto e Toscana con ben 26 chiocciole, seguite da Lombardia e Campania con 22, poi Piemonte con 21, Emilia Romagna e Sicilia (20), Puglia 18 e Lazio 16 su oltre 1.600 osterie recensite nell’edizione 2018.
Le “Novità” segnalate da un bollino sono 176 ad indicare un fenomeno in continua evoluzione e crescita. Il simbolo dell’Annaffiatoio indica i locali con un orto di proprietà, la Chiave quelli dove si può anche dormire, il Formaggio è usato per quelli che propongono una selezione di prodotti caseari di qualità, la Bottiglia per un locale dalla proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio, con prezzi onesti.
Troviamo anche inserite le osterie che aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia e quali all’Alleanza tra i cuochi e i Presìdi Slow Food, cioè dove si utilizzano regolarmente nei menù almeno tre Presìdi della propria regione.
«La ristorazione, attraverso le proprie scelte e le proposte ragionate, svolge da sempre un ruolo significativo nella valorizzazione di prodotti e territori. Per questo motivo gli osti segnalati nella guida, rappresentano dei veri e propri ambasciatori dei nostri messaggi, con la loro capacità di raccontare ogni più piccola sfumatura del lavoro che svolgono, facendo emergere la biodiversità delle produzioni alimentari, le vocazioni territoriali e il rispetto delle trazioni» dichiara Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia.
Ma vediamo quali sono le osterie premiate in Basilicata:
- PEZZOLLA Accettura (MT);
- GAGLIARDI Avigliano (PZ);
- AL BECCO DELLA CIVETTA Castelmezzano (PZ);
- DA PEPPE Rotonda (PZ);
- LA MANGIATOIA Rotondella (MT);
- LUNA ROSSA Terranova di Pollino (PZ).