Le cascate di San Fele richiamano sempre più turisti provenienti da regioni limitrofe che scoprono uno degli angoli più suggestivi della Basilicata. Anche domenica scorsa non meno di 800 visitatori hanno invaso San Fele e raggiunto il parco delle cascate.
Si prevede che anche domenica prossima, in occasione della XIX festa d’Autunno organizzata dalla Proloco di San Fele, saranno numerosi i turisti.

Turisti che nel 2016 sono stati oltre 50mila, numero che quest’anno si prevede venga abbondantemente superato. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro volontario dei soci dell’associazione “U uattenniere”, che ha reso possibile la valorizzazione del torrente Bradano e delle sue cascate, senza alcun spreco di risorse pubbliche.
I responsabili dell’associazione auspicano che questo importante risultato raggiunto, inimmaginabile fino a qualche tempo fa, sia di stimolo ed interesse per quanti hanno responsabilità istituzionali affinchè si possano affrontare e risolvere le tante criticità presenti. Questo consentirebbe di dare alla comunità di San Fele e soprattutto ai tanti visitatori l’accoglienza, i servizi e l’organizzazione che questo luogo richiede e favorire in questo modo condizioni di sviluppo e occupazione per l’intero territorio.


Molto rimane ancora da fare e pensiamo – sostengono i responsabili dell’associazione”U uattenniere” –  che con un intervento finanziario non più rinviabile della Regione Basilicata possa essere possibile in tempi brevi di rendere l’area più agibile ,attraverso opere quali la sentieristica necessaria e le dovute opere di messa in sicurezza dei tracciati, oltre che l’acquisizione delle ulteriori aree private adiacenti al torrente Bradano San Fele
Così come da noi più volte sollecitato – proseguono i responsabili dell’associazione – necessita la individuazione di un’area di atterraggio-decollo di eliambulanza in caso di emergenza ,considerato la notevole presenza di visitatori e le tante attività sportive che si svolgono nell’area ( Trekkink, Equiturismo, Torrentismo, nuoto ect.).

Le cascate di San Fele
Il torrente Bradano scorga dall’appennino Lucano, in località Matise di San Fele, in provincia di Potenza,per confluire nella fiumara di Atella e poi nel fiume Ofanto. Attraversando il territorio del comune di San Fele, il torrente è costretto ad effettuare dei particolari salti di quota che danno origine alle naturali e suggestive cascate di San Fele.
Le cascate prendono il nome “ U uattenniere ”, la trasposizione dialettale di
“ Gualchiera”: macchina utilizzata in antichi opifici costruiti a ridosso delle cascate. Sfruttando la forza dell’acqua, una grande ruota azionata trasmetteva il movimento ad un cilindro orizzontale nel quale erano inserite, verticalmente, le aste dei folloni. Questi terminavano con pesanti magli ( o folloni) che, entrando e uscendo da una vasca ( dove sul fondo venivano posti tessuti), servivano a gualcare la lana; le proprietà feltranti del panno venivano così rese più compatte e meno ruvide.
La Gualchiera di San Fele è rimasta in uso fino agli anni 40 del secolo scorso.
La potenza dell’acqua veniva impiegata anche per il funzionamento di antichi molini ( oltre 20 ), i cui resti ( così come quelli della Gualchiera) testimoniano l’ingegno e la dedizione al lavoro dei sanfelesi.