Sono “poco convincenti” le giustificazioni che l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi (nella foto di copertina) , ha dato nel corso di un’audizione alla commissione Industria del Senato sulla fuoriuscita di idrocarburi dal Centro Oli di Viggiano dello scorso febbraio.
Per questo motivo, il segretario regionale di Basilicata di Italia dei Valori, Angelo Rosella, chiede alla Regione ” un’iniziativa più forte ed efficace che non può risolversi né in una semplice diffida all’Eni, come annunciato dall’assessore Pietrantuono, né nell’ennesimo Tavolo Trasparenza sul petrolio”.
La prosecuzione della produzione di petrolio a Viggiano, come ha solennemente riferito l’a.d. Eni in Senato, deve avvenire – aggiunge il segretario di IdV – in condizioni che non possono essere più quelle registrate sinora. Le comunità della Val d’Agri e i loro sindaci non vanno lasciati soli. Il nodo centrale – afferma ancora Rosella – è chi esercita compiti e funzioni di controllo per l’attività di ricerca, estrazione e produzione di idrocarburi.
Per IdV la Giunta Pittella, che pure nei giorni “caldi” dell’incidente al Cova aveva mostrato una linea intransigente sino a dichiararsi disponibile a rivolgersi alla magistratura per entrare nell’impianto Eni, “deve adeguare la propria strategia innanzitutto per ridare fiducia ai cittadini, non solo della Val d’Agri”.
Il segretario regionale di Idv, il quale ipotizza una mobilitazione generale come quella di Scanzano, fa anche riferimento al fenomeno delle acque rosse del torrente che porta alla Camastra, nell’area attigua a Tempa Rossa (vedi articolo). Anche questo – afferma – richiedere maggiore attenzione e migliore organizzazione del sistema di monitoraggio ambientale specie da parte dell’Arpab.
Non diversa la posizione del capo gruppo del M5S in consiglio regionale, Gianni Leggieri, il quale esprime grosse perplessità per il fatto che chi provoca eventuali danni ambientali – riferimento allo sversamento di idrocarburi – è lo stesso ente al quale vengono affidati i controlli.
“Descalzi – dice Leggieri – avrebbe dovuto fare tutto il possibile per evitare che gli incidenti che ci troviamo a commentare fossero evitati (cosa che invece non è stata fatta) e soprattutto dovrebbe dare la possibilità ai cittadini lucani attraverso gli organismi preposti di compiere le verifiche necessarie per capire la reale entità dell’incidente verificatosi negli ultimi giorni.
Leggieri che contesta la posizione poco incisiva della Regione nei confronti dell’Eni, chiede anche se è vero che è stato negato l’accesso al centro oli al personale dell’Arpab per effettuare i dovuti controlli e, in caso affermativo, come mai questa decisione.