Giovedì 3 luglio 2025 – Stamane, 3 luglio, alle 10, Maurizio Bolognetti, segretario regionale dei Radicali Lucani, terrà un sit-in davanti alla sede della Rai.
I motivi li spiega in questa nota.
“È fame, fame di democrazia. È sete, sete di diritti umani. Dalle 23.59 del 6 giugno sto alimentando il mio Satyagraha (insistenza per la verità), la teoria etico-politica gandhiana, attraverso la pratica del digiuno (integrato da qualche tazzina di caffè e di tè).
Un digiuno di dialogo per chiedere ai miei interlocutori di onorare diritto e legge; per chiedere alla Rai, al nostro servizio pubblico, una operazione verità su quanto avvenuto all’interno e oltre il perimetro del Sin (Sito di Bonifica di interesse nazionale) di Tito Scalo.
Ai vertici Rai e al caporedattore Gennaro Cosentino chiedo una volta di più di onorare quel diritto umano alla conoscenza che è sinonimo di democrazia.
Quanto avvenuto a Tito tra il 2008 e il 2009, inclusa la presentazione di almeno due esposti denuncia, è attuale oggi più di ieri. Non posso non chiedermi e non chiedere, a distanza di 17 anni dalle mie denunce, dove siano finiti i veleni tossico-nocivi-cancerogeni presenti nell’area di Tito.
E non posso non chiedere perché, a distanza di oltre 20 anni, siamo ancora qui a parlare di bonifica e di trielina che, come era presumibile se non certo, ha superato i perimetri stabiliti dalla burocrazia per finire nel torrente Tora, affluente del fiume Basento.
Sono innamorato davvero di questa splendida terra che è la Basilicata ed è solo per questo che nel corso degli anni ho deciso di occuparmi di misfatti, che mettevano a rischio le matrici ambientali di alcune aree e di conseguenza la salute dei cittadini.
Tito non è solo Daramic, ma, ahimè, anche “Vasca fosfogessi”, al cui interno, in contenitori in Hdpe (in parte distrutti dal tempo e dall’incuria), sono state stoccate oltre 250.000 tonnellate di rifiuti anche industriali e probabilmente anche di origine petrolifera (fanghi).
Che dire? Spero davvero che questa volta la Rai voglia e sappia ascoltare, perché il passato di Tito continua a comprometterne il presente e il futuro.
Non so perché, ma da questa mattina mi frulla in testa una frase di Luigi Sturzo: “Chi non conosce il prezzo della libertà, non ne gusterà mai i benefici; cederà al potente, fuggirà di fronte all’avversario, si avvilirà nel conformismo e nella soggezione”.
In assenza di novità di rilievo, il mio digiuno proseguirà ad oltranza”.