Sono in totale 13 gli indagati , 6 funzionari pubblici e 7 dirigenti aziendali, ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, tutti indiziati – a vario titolo – dei reati di disastro ambientale aggravato omessa bonifica e discarica abusiva relativamente al presunto inquinamento causato dalla vecchia fabbrica di separatori per batterie con sede a Tito scalo, la Daramic.
I risultati delle indagini condotte dai carabinieri del Noe hanno fatto registrare un eccesso di Trielina nel torrente Tora oltre che nella falda sotto lo stabilimento che già in passato erano stati attinti da una grave contaminazione da tricloroetilene, rilevato nel 2005 in concentrazioni superiori ad un milione e quattrocentomila volte oltre i limiti stabiliti di legge.
Dopo che sono stati desecretati i risultati delle analisi dei consulenti dei pm, Il sindaco di Tito, Fabio Laurino ha disposto con tre diverse ordinanze dei divieti.
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