È stato appena eletto nuovo Arcivescovo di Matera-Irsina e vescovo di Tricarico, Benoni Ambarus, 51 anni, nato in Romania con una lettera ha voluto trasmettere l’emozione della nomina e riservare un messaggio ai fedeli della diocesi. Di seguito il contenuto integrale del documento:
“Caro Popolo di Dio che abiti nella Diocesi di Tricarico! Cari sacerdoti, diaconi, laiche e laici, religiose e religiosi, distinte autorità e amministratori del bene comune!
Ancora una volta il Signore interviene nella mia vita in modo sorprendente e stupendo, e mi manifesta una nuova strada, un cammino nuovo da percorrere, attraverso il discernimento e la decisione del nostro Papa Leone XIV. Proprio al Papa rivolgo un pensiero di ringraziamento per la fiducia che ha riposto nella mia persona. Ho accolto volentieri nell’obbedienza e nella fede la nomina a pastore di queste
Chiese locali, che porterà ad intrecciare le nostre strade di vita. Non ci conosciamo ancora di persona; conto di poter venire al più presto ed iniziare il cammino insieme. Ma anche se non ci conosciamo, siamo ugualmente già in comunione, perché membri dello stesso Corpo di Cristo, che è la Chiesa.
Abbiamo vissuto finora su filari ecclesiali diversi, ma tutti avevamo ed abbiamo la stessa vocazione: portare frutto nella Vigna del Signore, portare la gioia del vino nuovo per questo mondo, per tutti gli uomini e le donne che attendono la Buona novella, che desiderano avere la pienezza di senso nella vita che, sappiamo, solo il Signore può dare.
Carissimi, sono contento di poter condividere insieme la vita e la vita nello Spirito! Siamo dei salvati che a loro volta non trovano pace finché non hanno fatto tutto ciò che è in loro potere per “portare Cristo nelle vene dell’umanità”, come diceva ieri ai vescovi italiani il nostro Papa. Il mio saluto affettuoso e grato va verso il mio predecessore, S.E. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nonché all’amministratore diocesano, Mons. Nicola Urgo.
Rivolgo un pensiero particolare a tutte le persone che in questo momento vivono situazioni di fatica nella loro vita, o deficit di speranza, malattia, disoccupazione, difficoltà e povertà di ogni genere. Un caro saluto ai giovani ed ai bambini: la vostra esistenza, carica di futuro benedetto e sostenuto dal Signore, è preziosa per tutti noi!
A tutti voi rivolgo due inviti: Custodiamo il tempo e lo spazio che ci separa dal nostro incontro di persona con una continua e fervida preghiera reciproca. Mettiamo il Signore in mezzo a noi, Lui, l’unico Pastore di tutti.
Il secondo invito che vi rivolgo è quello di fortificare le mani infiacchite e rafforzare le ginocchia vacillanti (Is 35,3); il mondo di oggi ha un grande bisogno del sale e del lievito della Chiesa, della nostra collaborazione con tutti. Per questo, nell’anno giubilare siamo pellegrini di speranza, gente che ha capito che oggi bisogna “organizzare la speranza”, come diceva il nostro amato Papa Francesco!
Ringraziandovi fin d’ora per la vostra accoglienza, affidiamo il nostro camminare insieme alla Madonna del Carmine e a S. Potito, nostri patroni. Intercedano e ci guidino loro affinché accada il Regno di Dio in noi e attorno a noi!
Roma 18 Giugno 2025”