Venerdì 6 giugno 2025 – “L’accordo siglato oggi, 6 giugno, con CNH Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis prevede un aumento per il prossimo biennio del 6,6% e quindi porta l’incremento dell’intero quadriennio 2023-2026 al 18,7%. È un risultato importante che ha assicurato il pieno recupero del potere di acquisto in condizioni assai difficili di alta inflazione e di crisi del settore automotive, un’intesa che pensiamo possa costituire un esempio positivo di relazioni sindacali per tutto il comparto metalmeccanico, nonché un segnale della volontà di continuare a credere nell’Italia”.
Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive.
“Nel marzo di due anni fa – spiegano Palombella e Ficco – era stata definita per quattro anni la parte normativa e per due anni la parte economica; allora avevamo ottenuto un aumento della paga base e dei premi annui dello 11,3%; sommando a questo incremento quello pattuito oggi del 6,6% e applicando un calcolo composto delle percentuali, arriviamo quindi nel quadriennio a un aumento complessivo del 18,7%.
In termini assoluti significa incrementi medi mensili sulla paga base di 140 euro per i prossimi due anni e 350 euro complessivi nel quadriennio, con riflessi su tutti gli istituti connessi, compreso il premio variabile il cui importo massimo supera oramai il 10% della retribuzione base annua. Inoltre saranno riconosciute due erogazioni una tantum di 240 euro ciascuna”.
“È stata raggiunta anche un’intesa per l’avvio dei lavori di due commissioni inquadramento, una per CNH Industrial e Iveco e l’altra per Stellantis. Entrambe avranno il compito di elaborare un innovativo sistema premiale individuale, basato su criteri oggettivi e misurabili. Abbiamo così gettato un seme per un campo sperimentale in cui speriamo di misurarci al prossimo rinnovo, coniugando il riconoscimento del merito al superamento della discrezionalità”.
“Il rinnovo del CCSL riconosce ai lavoratori aumenti dignitosi e conferma la positività delle relazioni sindacali nelle quattro aziende che discendono da quella che fu la Fiat. Confidiamo che esso possa costituire la base comune su cui affrontare le cruciali sfide industriali che ci attendono per salvaguardare tutti gli stabilimenti italiani”.

