5 Sì per i diritti”, è chiara sin dal titolo la posizione della Cgil sul prossimo referendum che porterà gli italiani alle urne l’8 e il 9 giugno.
Durante un incontro che è stato organizzato dalla Filcams nel polo bibliotecario di Potenza, i confederati hanno voluto aprire un dibattito sullo Statuto dei lavoratori a 55 anni dalla sua istituzione e di riflesso per confrontarsi sulle norme che attualmente dovrebbero tutelare la dignità dei lavoratori.
Per questo la necessità di rimettere alla cratia del demos, al potere del popolo, genesi del termine che è al fondamento di ogni stato di diritto, appunto la democrazia la scelta sui cinque quesiti referendari abrogativi in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza.
Contratto di lavoro e disciplina dei licenziamenti illegittimi, abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, esclusione della responsabilità solidale del committente per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, ma ancora cittadinanza con il dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.