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Letto La Cgil di Basilicata e Puglia sollecitano un trattamento dignitoso per i poliziotti in servizio al CPR di Palazzo San Gervasio
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Cronaca

La Cgil di Basilicata e Puglia sollecitano un trattamento dignitoso per i poliziotti in servizio al CPR di Palazzo San Gervasio

Si garantiscano pasti e alloggi adeguati e la tempestiva erogazione dei ticket restaurant

Redazione Web 17 Maggio 2025
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Sabato 17 maggio 2025 – All’indomani dell’incontro che si è svolto in Prefettura a Potenza tra una delegazione del SILP CGIL – Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia CGIL, il Vice Prefetto Vicario e un funzionario dell’Ufficio Territoriale del Governo, il sindacato di polizia della Cgil rilancia con forza l’allarme sulle condizioni indegne che vive una parte del personale della polizia di Stato impiegato da circa un decennio nei servizi di vigilanza e controllo presso il CPR – Centro di Permanenza e Rimpatrio di Palazzo San Gervasio (PZ).

Il SILP CGIL di Basilicata e Puglia – attraverso le Segreterie Provinciali di Potenza, Bari e Taranto – hanno denunciato con fermezza le inaccettabili condizioni alloggiative e di ristoro del personale inviato in missione da Bari e Taranto nel comune lucano per garantire l’ordine pubblico e presidiare il CPR. 

Giusto per fare qualche esempio: una porta con vetri nascosta sotto un materasso che esplode durante la notte;
un agente intossicato da esalazioni, non si sa bene di quale sostanza, finito al pronto soccorso; porzione d cibo scarso e di dubbia qualità; mancata erogazione dei ticket restaurant da quasi un anno. 

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Giova sottolineare che – si precisa nella nota sindacale – non si tratta di episodi isolati, come testimonia il personale di polizia impiegato, vittima di incuria, silenzi e disfunzioni varie.

È forse il caso di rammentare a chi dovere che, per l’operatore di polizia comandato di servizio, la fruizione pasto non è un lusso, ma un diritto, e che, al contempo la sua corretta erogazione è un dovere per l’amministrazione della pubblica sicurezza.”

Proprio con riferimento al pasto, nell’incontro in Prefettura sono state denunciate le carenze riguardanti modalità e qualità di quanto somministrato. 

Il personale della Polizia di Stato, in attività di servizio, spetta un pasto caldo completo – composto da primo, secondo, contorno, frutta e acqua – come chiaramente disciplinato dalle disposizioni ministeriali.
Invece, spesso vengono consegnati viveri con salumi e formaggi affettati, in teglie usa e getta in alluminio, con modalità che non garantiscono la dovuta salubrità del pasto e che, comunque, dovrebbe essere una soluzione eccezionale.

Nella nota si evidenzia che per il personale di polizia, in via ordinaria l’amministrazione ha il dovere di creare le condizioni affinché la consumazione del pasto avvenga (ove non disponibile la mensa) presso ristoranti con cui stipulare apposita convezione, attraverso apposita rotazione dei fruitori, così come accade in svariate province. 

Il tutto è stato rimarcato con fermezza alla delegazione della Prefettura.

Sconcertante è anche la situazione dei ticket restaurant, non erogati da quasi un anno al personale della Polizia di Stato della Provincia di Potenza a causa di una procedura burocratica complessa e non uniforme sul territorio nazionale che, a dire della Prefettura, potrebbero essere erogati nel prossimo mese di luglio.

Una grave anomalia, considerando che in molte altre province italiane i ticket vengono erogati ogni due mesi. 

Secondo le disposizioni vigenti, quando non è possibile fornire un pasto tramite convenzione, l’alternativa obbligatoria è l’erogazione del ticket. 

L’amara realtà è che in provincia di Potenza non si garantisce né l’uno né l’altro, neanche per il personale operante nelle sedi classificate come “sedi disagiate”, che a maggior ragione andrebbe garantito in quelli che sono i suoi diritti.

Al termine dell’incontro in Prefettura, la delegazione del SILP CGIL ha incontrato il Vice Questore Vicario della Questura di Potenza per discutere soluzioni immediate.
Il SILP CGIL – si precisa nella nota – ha avanzato la proposta di fare ruotare il personale aggregato tra più strutture ricettive, evitando che gli stessi reparti siano costretti a permanere costantemente nelle strutture con evidenti criticità.

La delegazione della Prefettura ha dichiarato di non ritenere gli eventi sinora documentati sufficienti per avviare le procedure di scioglimento del contratto attualmente in essere con la struttura ricettiva oggetto di discussione. 

Una posizione che il SILP CGIL ha contestato, alla luce della gravità e della frequenza delle segnalazioni ricevute. 

Cosa dovrebbe accadere di tanto più grave di quanto non sia già stato registrato nel corso di ben 10 anni per convincere la Prefettura che la misura è colma? Dobbiamo aspettare eventi più gravi? La discrezione sul giudizio dei fatti narrati è in capo al Prefetto oppure a funzionari incaricati del settore? 

La Prefettura, tra l’altro, ha asserito che i controlli attivati a seguito delle segnalate criticità, con l’intervento dei NAS e dell’ASL competente, non avrebbero riscontrato difformità.
Rispetto a ciò, ci chiediamo che valore hanno controlli effettuati a quattro/cinque giorni dagli eventi? 
Dignità, sicurezza, diritti e doveri: non sono optiona. Come SILP CGIL al dipartimento della Pubblica sicurezza chiediamo l’erogazione immediata dei ticket restaurant arretrati; verifica delle condizioni logistiche nelle strutture ospitanti il personale aggregato; adozione di misure idonee alla risoluzione delle criticità riscontrate, avviando gli opportuni provvedimenti nei confronti di chi è stato artefice di disfunzioni e disagi; stipula di una convenzione con strutture esterne per garantire pasti caldi dignitosi in tempi brevi; revisione del contratto attualmente in essere con la struttura alloggiativa protagonista delle gravi criticità.

“Abbiamo ricevuto denunce scioccanti – dichiara Domenico Chiechi, Segretario Provinciale SILP CGIL Bari – come il caso del collega che ha rischiato gravi lesioni a causa di una porta in vetro nascosta sotto il letto o dell’Agente intossicato da una non precisata sostanza, come certificato dai sanitari. Esigiamo condizioni di lavoro in piena sicurezza”.

“Il personale aggregato – sottolinea Francesco Mobilio, Segretario Provinciale SILP CGIL Potenza – ha diritto a pasti adeguati e alloggi sicuri, nel rispetto delle vigenti normative ottenute nel corso del tempo anche grazie alle lotte dei lavoratori di polizia.

La Prefettura di Potenza, a differenza di altre in Italia, non riesce neppure a garantire l’erogazione regolare dei ticket. È ora di intervenire per dire basta”

Rosario Lima, Segretario Provinciale SILP CGIL Taranto, conclude: “I nostri colleghi sono allo stremo. Se non ci saranno risposte concrete, non escludiamo forme di mobilitazione. 
Lo Stato deve dare il buon esempio e smetterla di voltarsi dall’altra parte. Senza tutele, non c’è sicurezza. E senza rispetto, non può esserci giustizia”.

 La dignità dei lavoratori in divisa non è negoziabile. L’amministrazione può mascherarsi dietro buoni propositi, ma – si afferma ancora nella nota sindacale – non potrà più ignorare l’evidenza: le forze dell’ordine, in questo caso, sono lasciate sole e i loro diritti quotidianamente calpestati, mentre l’apparato amministrativo/burocratico si trincera dietro posizioni di attesa, suggerendo di “continuare a produrre segnalazioni sulle inefficiente delle struttura interessata affinché si possa giustificare l’eventuale revisione dei contratti”. 

Rispetto a ciò, diciamo che non aspetteremo un altro decennio di inefficienze.
Pertanto, preannunciamo che qualora le criticità argomentate non saranno risolte in tempi consoni e in maniera definitiva, non esiteremo ad attuare forme di protesta, anche pubbliche, denunciando la farraginosa macchina burocratica che impegna danaro pubblico senza garantire una correspettiva adeguata efficienza e rispetto dei diritti degli operatori di polizia.
Il SILP CGIL continuerà ininterrottamente la sua azione a tutela di lavoratrici e lavoratori di polizia.

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